Largo Consumo 03/2021 - Approfondimento - pagina 8 - 1 pagina - Nicoletta Ferrini
L’equivoco del 100% italiano
Il 53% dei consumatori attribuisce un valore crescente ai prodotti alimentari realizzati con materie prime d’origine nazionale (fonte: Nomisma - Ufficio Studi Coop “2021, l’anno che verrà”, Consumer survey, dicembre 2020). Ma questo è davvero fondamentale per attribuire un autentico “Dna italiano” all’agroalimentare nazionale? «Non è determinante e, più ancora, non è possibile», spiega Mauro Fanin, presidente e ceo di Cereal Docks Group. «Partiamo da un dato chiave – afferma -: l’industria agroalimentare italiana non può essere autosufficiente. La nostra agricoltura, infatti, non può da sola sostenere il fabbisogno nazionale di materie prime. Possiamo incrementare la produttività fino a un certo punto perché mancano le superfici coltivabili. Se vogliamo sostenere la produzione agroalimentare nazionale dobbiamo importare quella quota parte di grano, mais, soia, orzo che ci manca».