Il pecorino re della filiera

Sono passati 4 anni dalle proteste di febbraio 2019, quando migliaia di litri di latte ovino, appena munto, venivano versati in strada dai pastori sardi, per richiamare l’attenzione sul crollo del prezzo del latte, giunto a livelli tali da minacciare la sopravvivenza stessa degli allevamenti. Oggi siamo di fronte a una situazione molto diversa: sotto la spinta dell’ottimo andamento delle vendite di formaggio pecorino sui mercati esteri, le quotazioni si sono progressivamente alzate, arrivando, a gennaio 2023, a toccare valori anche duplicati rispetto a 4 anni fa, ma lo scoppio del conflitto in Ucraina e l’impennata delle spese energetiche e dei mangimi, che ne sono conseguite, stanno portando nuovamente fuori controllo i costi di gestione degli allevamenti e dei caseifici, vanificando – dicono gli operatori – la buona tendenza dei ricavi.