Largo Consumo 11/2024 - Approfondimento - pagina 108 - 1 pagina - Luca Foltran
Micro e nanoplastiche: gli effetti sulle colture
Mentre si continua a discutere degli effetti, ancora incerti, che microplastiche e nanoplastiche possono avere sull’organismo umano, si intensificano gli studi volti a identificare e quantificare la loro presenza nell’ambiente che ci circonda. Derivanti dalla degradazione di plastiche e bioplastiche, a opera di agenti fisici e biologici, le microplastiche (frammenti con dimensione compresa tra 5 mm e 1 mm) e le nanoplastiche (con dimensione inferiore a 1 mm) sono estremamente diffuse. Per decenni le indagini si sono concentrate quasi esclusivamente sugli ambienti acquatici e solo recentemente la comunità scientifica ha spostato la propria attenzione su quelli terrestri: il suolo rappresenta infatti una matrice ben più complessa rispetto all’acqua, il che aumenta la difficoltà nel comprenderne i potenziali rischi. Tuttavia, si tratta di un inquinamento tutt’altro che irrilevante visto che, secondo i più recenti dati a disposizione, ogni anno si depositano sui terreni 63.000 tonnellate di frammenti plastici in Europa e 44.000 tonnellate nel Nord America.