Largo Consumo 5/2025 - Notizia breve - Pubblicato on line - Redazione di Largo Consumo
Packaging e spreco alimentare: 3 startup italiane per cambiare le regole del gioco
L'industria agroalimentare italiana si confronta con due sfide cruciali: ridurre l'uso di plastica negli imballaggi e prolungare la shelf-life dei prodotti freschi per contenere gli sprechi. Secondo il CONAI, nel 2023 l'Italia ha riciclato il 75,3% dei rifiuti di imballaggio, ma la plastica rappresenta ancora una quota significativa dei materiali utilizzati. Parallelamente, il Food waste index report 2024 dell’Unep stima che circa il 13% del cibo venga perso nella catena di approvvigionamento, dal post-raccolto fino alla vendita al dettaglio. Tra le filiere più esposte, quella ortofrutticola è particolarmente vulnerabile a inefficienze logistiche, deperibilità dei prodotti e scarsità di soluzioni conservative efficaci. Il risultato? Perdite significative lungo tutta la catena del valore, dalla raccolta alla distribuzione. Solo nel nostro Paese, infatti, nel 2024 lo spreco alimentare è aumentato del 45,6% rispetto all'anno precedente, con una stima complessiva di filiera che raggiunge i 14,1 miliardi di euro, di cui il 28,5% avviene nelle fasi di commercializzazione del cibo. A questo si somma la scarsa circolarità del packaging in plastica, con un riciclo effettivo inferiore al 50%. In questo contesto, l'innovazione tecnologica diventa fondamentale per sviluppare soluzioni sostenibili e scalabili FoodSeed, il programma di accelerazione AgriFoodtech promosso da CDP Venture Capital SGR, con il supporto di Fondazione Cariverona e UniCredit e gestito da Eatable Adventures, tra i principali acceleratori FoodTech a livello globale, sostiene startup italiane che affrontano queste sfide con approcci innovativi.
Nell'articolo:
- La mission di Eatable Adventures