Largo Consumo 5/2025 - Notizia breve di comunicazione d'Impresa - Pubblicato on line - Marco Mancinelli
Oleificio Zucchi punta su innovazione e sostenibilità
Quella dell’azienda cremonese Oleificio Zucchi è una storia imprenditoriale iniziata nel lontano 1810 come attività artigianale a conduzione familiare. Oggi è una realtà produttiva e commerciale leader nel comparto oleario del nostro Paese, firma non solo di oli di oliva e di semi a marchio proprio e privato, ma anche primario fornitore di oli sfusi per l’industria alimentare. A TuttoFood 2025, Oleificio Zucchi si distingue per l’ampia selezione di nuove proposte, concepite per unire eccellenza, sostenibilità e innovazione.
Ne abbiamo parlato con Alessia Zucchi, Presidente e Amministratore Delegato, che ha sottolineato: “Quest’anno, Oleificio Zucchi compie 215 anni e si presenta in fiera con numerose novità. Attraverso il nostro stand, raccontiamo la nostra identità. Lavoriamo sia per il canale retail che per quello del food service e, a Milano, portiamo le nostre ultime creazioni, come Zucchi Fritto Libero!, un olio di girasole alto oleico, innovativo nella formulazione a base di antiossidanti e perfetto per ridurre gli odori, che ci sta dando importanti soddisfazioni, in controtendenza rispetto ai dati sui semi, riscontrando un elevato apprezzamento da parte dei consumatori persino sui nostri account social. Inoltre, per il food service, proponiamo Fritturista, una referenza concepita sia per la frittura che per la panificazione e il comparto dolciario. Infine, abbiamo rinnovato il packaging dei prodotti di posizionamento medio-alto. Tutto ciò è frutto dell’attenzione assoluta che dedichiamo all’olio da 6 generazioni, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze sempre più precise dei clienti”.
Un bilancio relativo al primo quadrimestre 2025?
“L’andamento è molto positivo sia per gli oli di semi che per l'extravergine di oliva, tanto in Italia che sui mercati esteri. Per quanto riguarda l’ambito del confezionato, raggiungiamo numeri importanti, soprattutto in area retail, grazie al lancio di Zucchi Fritto Libero!. In generale, registriamo un trend positivo: siamo sopra il budget previsto sia per volumi che per fatturato”.
Quali sono le vostre aspettative da qui alla fine del 2025?
“Ci impegniamo ad aumentare ulteriormente la distribuzione di Zucchi Fritto Libero!, data l’elevata richiesta d’acquisto finale, ragione per la quale stiamo lavorando assiduamente per renderla sempre più capillare in tutta Italia. Parallelamente, questa novità viene presentata anche all’estero. A livello aziendale, intendiamo mantenere il vantaggio che abbiamo raccolto nel primo quadrimestre, nonostante le incertezze a livello macroeconomico siano molte, conseguentemente a un sensibile rallentamento dei consumi e a una leggera sfiducia sociale che aleggia tra operatori e famiglie”.
Questione dazi?
“Questo è un elemento importante soprattutto per l’export, dove il determinante mercato USA sta vivendo un momento critico. Va comunque notato che, interpretando i dati, attualmente viviamo un momento di temporanea quiete. Riteniamo che non si accuserà un cambiamento immediato e che il differenziale potrebbe essere compensato dall’abbassamento delle quotazioni della materia prima. Va da sé, in un simile contesto, che il tema dei dazi sia da valutare in prospettiva e ciò andrà a creare delle problematiche soprattutto se, tra i Paesi produttori del Mediterraneo, non ci sarà uniformità di applicazione. Per esempio, non essendone intaccata la Turchia, crescerà molto la competizione tra i vari player oleari comunitari”.
A livello strategico, quali altre priorità avete?
“Ci concentreremo prioritariamente su Ricerca e Sviluppo, dando vita a nuovi oli dedicati sia al retail che al food service. Se per Oleificio Zucchi è fondamentale coprire ogni canale ed essere presente su tutte le tavole, vogliamo altrettanto essere riferimento della diffusione della cultura olearia d’eccellenza e, soprattutto, del migliore extravergine italiano. Dobbiamo andare oltre la visione che considera l’olio una commodity ed educare alla sua differenziazione, trasmettendone la massima qualità. In parallelo, abbiamo l’obiettivo di facilitare al consumatore la ricerca delle nostre referenze a scaffale, a prezzi che esprimano qualità e incontrino le esigenze di mercato, al netto di una capacità di spesa ora in leggera contrazione. In sintesi, i nostri focus sono innovazione, multicanalità e cultura dell’olio, in un’ottica di valorizzazione sostenibile dei nostri prodotti e dell’intera categoria”.
Di recente, siete diventati Società Benefit. Per la vostra azienda, ciò cosa comporta?
“Per Oleificio Zucchi, essere Società Benefit è il punto di arrivo di un percorso nato agli inizi degli anni 2000, quando io e mio fratello entrammo in azienda. Tale risultato descrive un modo preciso di fare impresa, che garantisce la massima cura ai nostri collaboratori e, contemporaneamente, la rivolge alla comunità che ospita il nostro sito produttivo e a quelle in cui operano le filiere che coinvolgiamo. Il rispetto dell’ambiente è un tema sul quale abbiamo investito moltissimo, sin dal 2005, quando abbiamo chiuso il nostro primo bilancio di sostenibilità. Oggi, stiamo continuando a tracciare un percorso di assoluto primato e rilievo nel mondo oleario e, in generale, in quello agroalimentare. La nomina a Società Benefit è un impegno formale preso dal Consiglio di Amministrazione e da tutta l’azienda nei confronti degli stakeholders, del territorio e dei giovani. A livello progettuale, procederemo in questa direzione, incrementando le attività a tutela di una sostenibilità sempre più d’avanguardia”.