Largo Consumo 10/2025 - Approfondimento - pagina 45 - 2 pagine - Maurizio Acerbi
Gluten free in piena salute
Entrare oggi in un supermercato italiano significa imbattersi in una “via gluten free”: cornetti appena sfornati, birre di sorgo, lasagne pronte, sono solo alcuni dei prodotti a disposizione. Non è moda passeggera: l’Osservatorio Immagino GS1 Italy (ed. 2025) conta 8.727 referenze senza glutine (del perimetro food di Immagino) per 3,1 miliardi di fatturato, che incide per l’8,6% sul totale. Quanto ai 2.050 prodotti sulle cui etichette compare la spiga sbarrata, rilasciato dall’Aic, hanno registrato, in 23 mesi, un +4,3% a valore e +2,9% a volume, per un fatturato di quasi 702 milioni di euro. I «buoni celiachia» continuano, nel 2025, a poggiare sui tetti fissati dal Dm 10 agosto 2018 e variano in funzione dell’età e del sesso. Si passa da un minimo di 56 euro di tetto di spesa mensile per l’acquisto di alimenti erogabili, al celiaco, dal Ssn, fino a un massimo di 124 (per gli uomini 14-17 anni) e 99 (per le donne, stessa fascia). Secondo l’Associazione Italiana Celiachia si stima che, in Italia, ci siano circa 600.000 persone celiache, delle quali 265.102 diagnosticate, mentre il resto è dato da casi non ancora individuati. Ciò crea un mercato a due velocità: non solo composto dalla domanda medicale, ma anche da quella aspirazionale.