- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
Dal freezer al forno, Biopap promuove economia circolare
Biopap® è una società che nasce nei primi anni Duemila, con sede a Settimo Milanese. Un’azienda familiare italiana con un’idea visionaria della sostenibilità: creare prodotti che si differenziassero, in termini di materiali, dalle realtà già esistenti, ovvero un sistema di contenitori e vaschette alimentari biodegradabili e compostabili brevettate, dalle elevatissime prestazioni, derivate da materie prime rinnovabili, a basso impatto ambientale. Prodotti che possono essere utilizzati in diversi settori: dal surgelato al banco della gastronomia e non solo. A parlare delle loro novità presentate al salone internazionale della Marca del Distributore, tenutasi a Bologna è Filippo Rossi, Consigliere Delegato e Co-fondatore.
«Sono due le novità che presentiamo. La prima riguarda l’atmosfera modificata, un sistema di confezionamento già esistente sul mercato per prolungare la shelf-life. La nostra innovazione consiste in un prodotto sempre compostabile e biodegradabile, a base di cellulosa, che resiste alla tenuta gas e prolunga la shelf-life fino a 4 settimane. Altra novità è il nostro Biopap® Hercules, Il nuovo contenitore compostabile brevettato ad elevatissima rigidità, che ha un rinforzo perimetrale che ne permette l’utilizzo in tutti quei sistemi di confezionamento dove è richiesto un fortissimo stress del contenitore da parte della pellicola avvolgente».
Il mercato come risponde? «Noi non produciamo contenitori sostenibili, sviluppiamo soluzioni di packaging innovativo. Faccio un esempio. Con una società tedesca, avevamo l’esigenza di servire i pasti negli ospedali, nelle RSA. Rispetto ai nostri contenitori classici, abbiamo stravolto il concetto del vassoio, perché è il coperchio che viene termosaldato a fungere da vassoio. I carrelli che li trasportano e che diamo a disposizione hanno una paratia interna che da una parte tiene il caldo e dall’altro il freddo. Sempre restando negli ospedali, si passa dal proporre al paziente non 5 primi o 5 secondi incrociandoli, ma si lavora per menù, riducendo gli scarti e i tempi di lavorazione (non preparo oggi per oggi, ma posso farlo per servire tra due giorni). Un sistema nuovo e innovativo che permette di risparmiare a tutto tondo sul costo pasto e non solo. Diamo un sistema di confezionamento chiavi in mano. Insomma, non siamo più una società che fornisce solo contenitori, ma anche un servizio. Proprio per questo, siamo stati premiati con l’ADI Packaging Design Award per la “contribuzione alla ridefinizione di un processo di distribuzione alimentare in ambito ospedaliero” e non solo. La logica è sempre quella. In base alle esigenze del mercato, cerchiamo di dare le nostre risposte, spesso anticipandole».
Progetti in cantiere? «Stiamo definendo un progetto per il catering aereo dove si ha la necessità di avere delle misure standardizzate. Per le compagnie di ristorazione e aeree, il processo di smaltimento è abbastanza complesso. Con questo sistema, invece, termosaldano il contenitore con una pellicola compostabile, il cliente lo apre e si butta poi il tutto nel sacco dell’umido. Questo permette di smaltire correttamente il contenitore e per le compagnie aeree c’è anche un risparmio sul peso che si traduce in un minor consumo di carburante. Sempre come progetti che potrebbero venire alla luce, ma non prima di due anni, stiamo pensando, ad esempio, ad un sistema che assorba il siero della carne».
Sulla carta da banco, invece? «Abbiamo Biopap® Wrap che è la carta da banco biodegradabile, compostabile e riciclabile ideale per confezionare affettati, formaggi, carne e pesce. Questa carta ha il vantaggio di una porosità intrinseca che permette al formaggio, a parità di periodo tra uno confezionato nella classica carta politenata e la nostra carta, una miglior conservazione perché respira. Quanto al settore dei dessert da cucchiaio, una multinazionale ci ha chiesto un contenitore a basso impatto ambientale, per sostituire i loro attuali di plastica e sono rimasti colpiti dalla capacità di resistenza del nostro contenitore in carta, che ha tenuto perfettamente. Stessi ottimi risultati abbiamo avuto nel settore dei formaggi freschi, come la ricotta. Sta poi alla singola azienda che sperimenta queste nuove confezioni saper comunicare nel miglior modo, ai propri clienti, questo valore aggiunto. Vent’anni fa, quando parlavi di compostabile, ti guardavano strano, non sapendo cosa farne. Ora, anche se c’è ancora un minimo di resistenza su queste confezioni, il paradigma è completamente cambiato e le società hanno fatto un grande passo in avanti, considerando anche il business del green. Il fatto di essere partiti prima di altri, ci aiuta a risolvere meglio i problemi che nascono, grazie al nostro know how. Il merito va anche a Giuseppe Anderlini, Co-fondatore scomparso due anni fa, il quale ci incoraggiava quando le cose, all’inizio non andavano bene. Lui diceva sempre “se c’è da investire, investiamo, non preoccupatevi. Bisogna guardare lontano per correre”.
Un visionario, nonostante non fosse più un ragazzino, ma sempre in prima linea, andando in prima persona dai clienti. Tempra di altri tempi».