- Approfondimento - Viviana Persiani
Nonno Nanni: una storia di bontà, innovazione e futuro
La storia di Nonno Nanni inizia nel 1947 a Giavera del Montello, quando la famiglia Lazzarin decise di trasformare la propria passione per il latte in un mestiere. Da allora tre generazioni hanno guidato l’azienda, che oggi rappresenta un gruppo solido e dinamico con oltre 30 referenze in gamma e un fatturato superiore ai 160 milioni di euro nel 2024, in crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente. Alla base del successo c’è un equilibrio unico. Di certo, tra i rappresentanti della famiglia Lazzarin - tra i quali Silvia e Alessandro, rispettivamente AD e Responsabile Marketing, e AD e Responsabile Produzione- un bilanciamento che si trova anche tra la tradizione casearia e la continua capacità di innovare.


«Non si tratta solo di rispondere a un’esigenza legata all’intolleranza - spiega Luca Galuppo, Direttore Marketing di Latteria Montello, dove guida le strategie di crescita, comunicazione e innovazione del Gruppo. Il senza lattosio intercetta un pubblico più ampio, che include chi sceglie alternative leggere e digeribili per benessere quotidiano. La vera sfida era mantenere intatto il profilo organolettico: oggi i nostri prodotti senza lattosio non hanno nulla da invidiare agli originali».

La gamma comprende Stracchino, Robiola, formaggi spalmabili. Un posizionamento che segue la crescita del segmento: secondo i dati di mercato, i prodotti senza lattosio rappresentano ormai una quota stabile attorno all’8-10%, e sono sempre meno percepiti come “alternativa” ma come scelta complementare.

Accanto ai formaggi freschi, il Gruppo ha sviluppato con successo il marchio Nonna Rina, specializzato in pasta fresca. La gamma, che comprende gnocchi, paste lisce e ripiene, si distingue per la qualità delle materie prime e per ripieni realizzati con i formaggi Nonno Nanni, come la ricotta, la robiola e lo stracchino. Dal 2019 il gruppo comprende anche Tonon, azienda specializzata nei formaggi “pizza cheese” destinati a pizzerie e ristorazione, con prodotti come mozzarella julienne e pezzettata. Con un fatturato superiore ai 25 milioni di euro, Tonon ha permesso a Nonno Nanni di presidiare nuovi canali strategici, in particolare l’Horeca e i mercati esteri, rafforzando ulteriormente la posizione del gruppo.
La ricca offerta del Gruppo Nonno Nanni è proposta alla Gdo, partner strategico nel percorso di sviluppo del Gruppo. Non è una novità, infatti, che Nonno Nanni lavori a stretto contatto con i principali retailer, puntando su assortimenti mirati e iniziative promozionali integrate. Le strategie di cross category tra formaggi e pasta fresca, infatti, hanno rafforzato la presenza a scaffale, dando al consumatore un’esperienza coerente e completa.
«La grande distribuzione - commenta Galuppo - ci riconosce affidabilità e capacità di innovare. È grazie a questa collaborazione che riusciamo a raggiungere milioni di famiglie, garantendo al tempo stesso presidio costante e crescita del brand». Il gruppo ha sempre reinvestito gran parte degli utili nell’azienda: negli ultimi tre anni sono stati spesi oltre 23 milioni di euro in innovazione e capacità produttiva, autofinanziando gran parte delle operazioni. «Attualmente è in corso l’ampliamento dello stabilimento dedicato alle paste filate (mozzarella, burrata e stracciatella), comparto in forte espansione e la realizzazione di un nuovo hub logistico di 10.000 mq che permetterà di gestire internamente attività oggi affidate all’esterno. Sul fronte internazionale, l’acquisizione di Italat France ha rafforzato la distribuzione sul mercato francese, facendo crescere la quota export fino all’11% del fatturato». La sostenibilità resta un valore guida: «Energia 100% rinnovabile, packaging riciclabili per Stracchini e Squaquerello, impianti fotovoltaici e progetti di compensazione della CO₂ sono pratiche consolidate, così come le iniziative di welfare per i collaboratori e di solidarietà sul territorio».
Il futuro di Nonno Nanni, dunque, guarda a una crescita sostenibile, all’innovazione, senza dimenticare il coinvolgimento diretto dei consumatori. La community dei “lovers”, oltre 10.000 persone, consente di testare nuove ricette e ricevere feedback immediati, trasformando il cliente in protagonista. «La nostra filosofia - conclude Galuppo - è semplice: se un prodotto non è eccellente, non lo lanciamo. La bontà non è solo uno slogan, ma un principio guida. È così che vogliamo continuare a crescere, unendo tradizione, innovazione e sostenibilità per essere ogni giorno il più buono che c’è”».