12/12/2025
12/2025 - Notizia breve - Paola Piovesana
INDUSTRIA DI MARCA

Industria di Marca principale driver per lo sviluppo del LCC

Industria di Marca principale driver per lo sviluppo del LCC

L'Industria di marca in Italia vanta una quota di mercato del 68,1%, gode di forte reputazione e resta emblema di qualità e di scelta di valore per il consumatore italiano in un contesto dominato da calo del potere di acquisto, ricerca di convenienza e desiderio di onorare il Natale nel rispetto di tradizioni e abitudini di spesa.

Centromarca, Associazione Italiana dell’Industria di Marca con 193 imprese associate tra le più importanti attive nei settori del largo consumo in rappresentanza di oltre 2.600 marchi il 10 dicembre ha presentato i dati di fine anno confermando una sostanziale solidità del comparto e una relazione consolidata con il consumatore, ma anche la voglia di crescere investendo in innovazione e competitività, facendo sistema.

All'incontro hanno preso parte Francesco Mutti Presidente Centromarca, Gabriele Barbaresco Direttore Area Studi MediobancaLaura Cavalli Responsabile Centro Studi Centromarca, Stefano Cini Head of Consumer Intelligence & GeoMktg South Europe NIQMichele Tesoro Chief Customer & Strategy Officer di Caliber, commentando i numeri del mercato italiano e internazionale e riportando i dati di una recente ricerca sulle attese per i consumi del Natale 2025.  

Per il comparto del largo consumo, NIQ prevede nel 2026 "un’espansione a valore del +2,6%, sostanzialmente in linea con l’anno in corso", anche se i consumatori daranno priorità alle spese essenziali scegliendo tra assortimenti sempre più attenti e aggiornati, con fresco e benessere tra i temi trainanti.

In questo scenario, secondo le elaborazioni del Centro Studi Centromarca, "l’Industria di marca registrerà una crescita di circa 2 punti percentuali, continuando a detenere una quota di mercato tra le più elevate in Europa pari al 68,1% nell’omnichannel (76,7% nei canali iper/super/libero servizio)". Nel costante confronto a scaffale con la marca del distributore, il prodotto a brand accorcia un poco le distanze.  

 

"La moderna Industria di Marca è fondamentale per lo sviluppo del largo consumo confezionato - ha sottolineato il Presidente Francesco Mutti - La leadership si fonda su investimenti destinati alla selezione delle migliori materie prime, all’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, alla sostenibilità dello sviluppo.

Ne derivano una qualità e una distintività nel mercato che fa premio nel rapporto con i consumatori italiani ed esteri".

Il primato è confermato da uno studio svolto da Caliber che conferma come le aziende associate a Centromarca godano di una reputazione superiore rispetto alla media globale ed europea. In particolare, il settore del largo consumo italiano è l’unico in crescita, con uno score reputazionale di 77 punti, a fronte di una media internazionale di 72 punti.  

Mediobanca, con una overview sullo scenario economico interno e internazionale, ha riportato recenti stime della Commissione Europea di crescita del pil italiano a +0,4% nel 2025 e a +0,8% annuo nel biennio 2026-2027, dati non negativi in un contesto così complesso quale è quello attuale, ma che possono migliorare.

"In un contesto di sostanziale stagnazione - secondo il Presidente Mutti - è indispensabile puntare allo sviluppo di un’industria eccellente e innovativa, capace di generare valore a monte e a valle delle filiere.

Servono aziende solide, capaci di affrontare l’instabilità che in questi anni caratterizza le catene del valore.

In tal senso si collocano i nostri interventi e le proposte di policy recentemente presentate al Governo, alle forze politiche e alle associazioni delle imprese operanti nella filiera del largo consumo".

 Tornando alle spese delle feste, da una ricerca  SWG è emerso con chiarezza come qualità, prestigio e distintività dei brand siano i criteri di scelta dei consumatori, parametri che la marca riesce ad interpretare efficacemente: pranzo e regali vengono "affidati" ai brand noti per portare tradizione e riconoscibilità.

In queste settimane, gli acquisti (un prodotto di marca per tre italiani su quattro) si orientano soprattutto su generi alimentari, bevande, prodotti per la cura della persona, libri e hobbistica, con una spesa per pranzi e cene sui 130 euro e per i regali di 176,7 euro con una razionalizzazione del budget abituale fino a oltre il 50% per due consumatori su cinque.