19/11/2025
- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Viviana Persiani
riso gallo

Dal campo alla tavola, la sostenibilità secondo Riso Gallo

Dal campo alla tavola, la sostenibilità secondo Riso Gallo

In un mondo sempre più attento all’impatto ambientale, l’agricoltura sostenibile non è più una scelta: è una necessità. E il settore risicolo può diventare un esempio virtuoso di equilibrio tra produttività e rispetto per l’ambiente come il nuovo Report di Sostenibilità di Riso Gallo dimostra. Un documento importante che non è soltanto un bilancio, ma una narrazione concreta di un percorso che coinvolge territorio, persone e tecnologia.

Con oltre 200 aziende agricole aderenti al programma “Il Riso che Sostiene”, lanciato con la Carta del Riso come guida e garanzia di pratiche responsabili, Riso Gallo dimostra come una grande impresa familiare possa trasformarsi in un laboratorio di innovazione etica. Dal riutilizzo innovativo dei sottoprodotti della riseria – come la lolla – in bioedilizia, fino alla produzione energetica fotovoltaica e alla creazione di prodotti da surplus alimentari, la filiera si reinventa con uno sguardo al futuro. Fino alla digitalizzazione in campo con l’app Gallo4Farmers. A supporto degli agricoltori, infatti, l’azienda, in collaborazione con xFarm Technologies, ha sviluppato Gallo4Farmers, la prima app dedicata alla risicoltura. Lanciata nel 2024, la piattaforma consente di monitorare le colture in tempo reale, gestire i registri aziendali, ottimizzare l’uso delle risorse e tracciare il consumo idrico, contribuendo a una gestione più efficiente e trasparente della filiera. 

Come accade a Cascina Erbogna – caso virtuoso di agricoltura sostenibile e innovativa all’interno della filiera Riso Gallo, nonché punto di riferimento per l’implementazione concreta delle tecnologie e dei valori promossi dall’azienda – che ha rappresentato un’interessante occasione di approfondimento, offrendo la possibilità di osservare da vicino l’applicazione dell’app Gallo4Farmers e comprenderne il ruolo strategico nella gestione sostenibile delle attività agricole

 L’innovazione si estende anche alla sperimentazione di biostimolanti naturali, alla riqualificazione di aree marginali per favorire la biodiversità e all’adozione di protocolli di gestione idrica sviluppati insieme all’Università degli Studi di Milano, che permettono di ridurre le emissioni di CO fino al 20% potenziale.

Abbiamo incontrato Carlo Preve, esponente della famiglia alla guida di Riso Gallo, per una chiacchierata sul presente e sul futuro del riso italiano. «Il raccolto ora è finito. Stava andando decisamente bene, poi è arrivata una grandinata che ha colpito duramente. Di solito le grandinate fanno danni limitati a piccole superfici, ma questa volta sembra sia stata molto estesa. Aspettiamo i dati ufficiali dell’Ente Nazionale Risi - l'organismo pubblico italiano che si occupa della tutela, promozione e valorizzazione del settore risicolo nazionale - per capire l’entità reale del danno. Siamo in attesa dei dati. Intanto, i prezzi stanno leggermente scendendo rispetto all’anno scorso, ma sono anche influenzati dalla grandinata». E dal punto di vista del consumatore? Dopo un lungo periodo segnato dall’inflazione, come sta reagendo oggi di fronte al calo dei prezzi? «Il consumatore è stabile rispetto al riso. I trend principali sono benessere, sostenibilità, riduzione dei tempi di cottura e l’indulgenza verso varietà particolari. La filiera della grande distribuzione in Italia è tra le più efficienti e quando i costi delle materie prime calano, il consumatore ne beneficia quasi subito, a partire dalle promozioni e poi attraverso l’adeguamento dei listini».

E per quanto riguarda l’export? Qual è l’andamento del riso italiano sui mercati esteri? «Vendiamo in tantissimi paesi. L’Italia ha un’immagine fantastica all’estero, sia come paese, sia come popolo e soprattutto come cucina. Abbiamo una varietà di ricette infinita, materie prime accessibili e siamo generosi anche nel modo in cui ci proponiamo. Siamo perfetti dal punto di vista dell’alimentare».

Riso Gallo è attiva anche nel segmento della private label?

«Ne facciamo pochissima. È stata una scelta aziendale presa anni fa, ai tempi di mio padre e oggi la private label è in mano ad altre riserie».

E sul fronte innovazione? Ci sono novità in vista?

«Saremo a TuttoFood, ma presenteremo le vere novità nel 2026. Di recente abbiamo lanciato la linea Gallo’s, che comprende chips di riso, triangolini Creck&Risi, e gallette su cui stiamo lavorando per aumentare la distribuzione ponderata. Da anni lavoriamo anche con i pouch, risi pronti da mangiare in due o zero minuti e per la prima volta il brand Bontà Pronte ha un prodotto pouch con il riso Blond. Poi c’è il riso rosa, il cui colore distintivo può essere esaltato in cottura con l’aggiunta di acidità, come limone o vino: un’innovazione che coinvolge il consumatore e lo rende protagonista».

La sostenibilità è un pilastro della vostra strategia?

«La riseria è sostenibile per definizione: nulla si butta, tutto si riutilizza. Usiamo sempre più imballaggi monomateriali e riciclabili. Ma la vera sostenibilità comincia prima, nei campi. Lavoriamo con oltre 200 aziende agricole, pari al 10-15% della superficie coltivata a riso, seguendo un protocollo FSA verificato da enti terzi. È qualcosa che il consumatore si aspetta da noi. Se fatto bene, porta anche vantaggi economici agli agricoltori, che abbassano i costi mantenendo rese alte. È il futuro dell’agricoltura. Si tratta di un cambiamento culturale che richiede tempo. Ma mettiamo in evidenza queste scelte anche sull’etichetta, per promuovere una consapevolezza diffusa. L'equilibrio sta nel fare bene le cose, insegnare, condividere. Non è filosofia: è un modo di lavorare. E se ci si riesce senza fare troppa concorrenza diretta agli altri, meglio ancora».

Un'azienda storica che guarda avanti, senza dimenticare le proprie radici. Con un approccio umano, concreto e innovativo, Riso Gallo non solo coltiva il riso, ma anche il futuro della sostenibilità alimentare.

Argomenti

Citati in questo articolo:
carlo preve, inflazione, xFarm Technologies, Riccardo Preve, Gallo4Farmers, Cascina Erbogna, lomellina, Gallo’s, Bontà Pronte, Riso Gallo, Ente Nazionale Risi, Tuttofood, Private label, Export, Sostenibilità