Bollicine 2025-2026: frenata degli acquisti e nuove abitudini dei consumatori

Ogni anno l’OVSE–CevesUni pubblica una delle analisi più attese dal settore: il report sui trend di mercato, i consumi e le prospettive delle bollicine italiane in vista delle festività. Dalle indagini condotte grazie a 1.150 referenti in 63 Paesi, l’osservatorio fondato e presieduto da Giampietro Comolli evidenzia un quadro chiaro: gli acquisti di vino e spumanti sono in ritardo, i consumi domestici calano e si consolida una scelta trasversale verso “consumare meno”, soprattutto in Gdo. La prima segnalazione 2025 riguarda il ritardo delle scelte da parte degli acquirenti finali. Gli stessi importatori ed esportatori, grossisti e distributori, pur avendo anticipato di qualche giorno la proposta e allestimento degli scaffali e le offerte online, sono rimasti spiazzati per il non-avvio immediato di ordini, acquisti. Occorre risalire alle festività del 2001-2002, oppure del 2008-2009 e del 2012-2013 per ritrovare una dinamica simile. Inoltre questo ritardo, ieri come oggi, è associato ad un aumento di prezzi sugli scaffali non in linea con le previsioni e aspettative del consumatore. Nonostante l'inflazione in calo, l'arrivo delle tredicesime per milioni di consumatori, la situazione macroeconomica favorevole al sistema Italia e la stabilità politica, i consumi sono ridotti, concentrati sui beni primari di assoluta necessità con una divagazione solo per spese occasionali di viaggio e vacanze.

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