Largo Consumo 9/2025 - Notizia breve - Pubblicato on line - Redazione di Largo Consumo
Torna a crescere lo smart working, 3,57 mln di lavoratori in Italia
Dopo il lieve calo del 2024, tornano a crescere gli smart worker in Italia. Nel 2025 sono circa 3.575.000 i lavoratori che per almeno parte del loro tempo operano da remoto, +0,6% rispetto allo scorso anno. Il maggiore aumento, +11%, si registra nel settore pubblico, in cui oggi 555.000 persone lavorano in smart, pari al 17% dei dipendenti della PA. C’è un rialzo anche nelle grandi imprese (+1,8%), dove oggi il 53% del personale lavora da remoto (1.945.000 persone), mentre le piccole e medie imprese sono in controtendenza: qui i lavoratori da remoto si riducono sensibilmente (-7,7% nelle PMI, -4,8% nelle microimprese) per rappresentare solo l’8% del totale. Oggi sono presenti iniziative di Smart Working in praticamente tutte le grandi imprese italiane (95%, stabili rispetto allo scorso anno) e nel 67% delle PA (6 punti in più rispetto al 2024), quasi sempre con progetti strutturati in cui sono definite policy o linee guida. Mentre tra le PMI le adotta il 45% (8 punti in meno rispetto al 2024) e prevalentemente attraverso una gestione informale, in cui la flessibilità deriva da accordi diretti con il responsabile. L’opportunità dello Smart Working continua ad essere utilizzata dai lavoratori con assiduità. Nelle grandi imprese, solo il 15% dei lavoratori lavora da remoto meno giorni di quelli previsti dall’accordo con l’organizzazione, soprattutto per la necessità di recarsi in sede per urgenze o emergenze. Nelle PA lo fa il 28%, soprattutto per scelte personali. Nelle PMI la situazione è eterogenea: circa metà lavora da remoto per i giorni definiti dall’accordo, il 22% utilizza di meno questa possibilità, ma c’è anche un 15% che la usa di più, visto le maggiori deroghe possibili con l’approccio informale.
Nell'articolo:
- Smart Working Award 2025