Largo Consumo 12/2025 - Approfondimento - pagina 1 - 21 pagine - Redazione di Largo Consumo
Smart Retail Award
Giunto alla sua XVII edizione, lo Smart Retail Award 2025 conferma la propria missione: valorizzare i progetti più innovativi nella customer experience “in store, online, at home”, in un momento in cui il confine tra fisico e digitale si assottiglia e il rapporto tra persone, brand e touchpoint si ridefinisce.
Cinque le categorie del premio – Pop Durevoli, Pop Non Durevoli, Digital Marketing, In-Store & Phygital CX e Store Design – che si sono evolute per intercettare con precisione un mercato in continuo movimento, così come i Premi a cui si aggiungono quest’anno due riconoscimenti speciali: il Green Retail Award, dedicato alle iniziative più virtuose sul fronte della sostenibilità, e il People’s Award, assegnato in tempo reale dal pubblico di manager presente in sala.
Il retail globale sta attraversando una trasformazione profonda. L’ibridazione omnicanale è ormai irreversibile, ma la tecnologia, da sola, non basta a determinare il successo. Sta emergendo un paradigma che potremmo definire retail umanistico, in cui l’innovazione è realmente efficace solo quando amplifica la dimensione umana e la autenticità della relazione. Questo orientamento è emerso con forza anche dal confronto tra i giurati dello Smart Retail Award, chiamati a selezionare le soluzioni più avanzate. Dalle loro valutazioni affiora innanzitutto il valore del tocco umano: la customer experience trova la sua qualità distintiva nella connessione personale. L’addetto alla vendita diventa così il ponte emotivo tra brand e cliente, una figura da valorizzare attraverso formazione, competenze e tutela, perché investire nella people experience significa investire nella fidelizzazione.
Accanto alla dimensione umana, si conferma centrale la capacità di generare interazione e coinvolgimento. Il consumatore non cerca più una semplice esposizione di prodotti, ma un motivo per entrare, restare, partecipare e ricordare. I progetti più efficaci sono quelli che trasformano l’acquisto in un’esperienza attiva e memorabile, capace di creare un legame che va oltre la transazione.
Completa il quadro l’attenzione crescente verso sostenibilità e risonanza emotiva. L’impegno etico e ambientale è ormai un requisito fondamentale, così come la capacità di un progetto di creare empatia e connessione immediata con le persone. La sfida del retail dei prossimi anni non è quindi aggiungere schermi o algoritmi, ma usare la tecnologia per riprogettare l’esperienza intorno a cuore, mente ed emozioni del consumatore, costruendo interazioni autentiche, coinvolgenti e responsabili.