- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Viviana Persiani
La sete di novità di Masterpack
“Gli uomini veramente illuminati non cercano mai di assomigliare agli altri, ma di superare se stessi”. È lo slogan che accoglie i visitatori del sito di Masterpack, dal 1988, impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative, valide idee promozionali e packaging originali. A Ipack-Ima, fiera importante per chi si occupa di packaging, abbiamo incontrato Max Binda, Sales & Marketing Director dell’azienda 100% di proprietà famigliare, che ha 2 impianti produttivi e più di 350 clienti.
«Noi cresciamo sempre, ogni anno. Ci espandiamo, investiamo tanto, abbiamo due stabilimenti in Italia e, in particolare, abbiamo raddoppiato quello di Monvalle, lo scorso anno. Stiamo comprando altri macchinari a riprova di questo investimento continuo in nuove tecnologie. Noi siamo riconosciuti, dal mercato, perché facciamo film particolarissimi come le nostre valvole per caffè, quelle per cotture a microonde, gli apri e chiudi. Siamo sempre alla ricerca della novità. Abbiamo appena preso un’altra macchina per le buste Doypack e una per la carta termosaldante, così come abbiamo anche aperto un nuovo stabilimento in Canada, grazie all’acquisizione del nostro distributore locale, con il progetto di ricreare là quella che è la Masterpack di Monvalle, dove facciamo tutti i prodotti special che ho menzionato. Stiamo comprando macchinari e facendo contratti per attrezzare lo stabilimento. È fondamentale, per noi, non inseguire gli altri, ma essere all’avanguardia, il che richiede molti sacrifici a livello economico. Tante macchine che noi acquistiamo, spesso sono state sviluppate da noi, internamente e, quindi, non si trovano sul mercato, perché fatte su misura».
L’entusiasmo di Max Binda è percepibile ed è confermato da un mercato molto dinamico, sia in Italia, sia all’estero. «L’operazione di espansione è arrivata in un momento storico ideale, al di là del discorso Trump. Gli Stati Uniti, infatti, hanno sempre comprato molto dalla Cina, ma, adesso, con i dazi già in vigore, si stanno dirottando sul locale che, per loro, comprende anche il Canada dove, al momento, non ci sono dazi per almeno un anno. Infatti, ci stanno arrivando tante richieste per buste particolari che prima venivano acquistate in Cina. Quindi, puntiamo molto sul Canada con l’obiettivo finale di arrivare negli Usa. Nel pre-Covid, negli Usa, siamo partiti da zero per arrivare, in un anno, a un fatturato di 1,5 milioni, grazie ai volumi enormi acquistati; purtroppo, con il Covid, avevamo perso l’80% di quel fatturato. Un mercato dove, con il prezzo, si possono ancora fare dei margini rispetto, ad esempio, all’Europa, dove è sempre più difficile.
Per ora, facciamo le fasi finali, grazie al nostro know-how e ai prodotti nuovi che ci danno un valore aggiunto; con un business plan molto importante e riscontri positivi».
Le prospettive, sono sempre più positive, così come spiega Binda, «Siamo un’azienda molto conosciuta dal mercato italiano che ci garantisce il 70% di fatturato. L’inizio del 2025 è stato molto positivo, a differenza di quello che avevamo immaginato. L’anno scorso, infatti, fino a settembre eravamo sotto con il fatturato, ma poi, è esploso tutto di nuovo, con linee complete e con la fatica di riuscire a stare dietro a tutti gli ordini. Negli ultimi 4 mesi del 2024, abbiamo quindi lavorato non stop, recuperando il fatturato e andando in positivo. Pensavamo a un inizio 2025 tranquillo. Invece, fino ad oggi, siamo a regimi massimi di attività. È indubbio, invece, che con i clienti che avevano progetti per gli Stati Uniti, stiamo vivendo tra tanta incertezza».
Masterpack è riconoscibile per quelle categorie di prodotti per i quali hanno creato la loro distintività: «Tra le nostre categorie di prodotti, presentiamo le etichette apri e chiudi, tutti i sistemi apri e chiudi in delaminazione, carta, carte termosaldanti, film compostabili, film per cottura a microonde. C’è un forte interesse per i monomateriali riciclabili e assistiamo ad un tracollo dei materiali compostabili. Ciò che sta suscitando forte interesse tra i clienti è il fatto che noi possiamo offrire il calcolo della CO2 emessa, dal granulo fino alla consegna alla loro porta, per la produzione di questi film. Questo permette alle aziende di raggiungere i target di riduzione CO2 che si sono imposti e di mettere questi traguardi nei loro bilanci di sostenibilità. Avere un fornitore che dica loro quanto, di quel packaging, è stato emesso in termini di CO2 è quasi più importante che avere il miglior prezzo.
Vuol dire che siamo sulla strada giusta e che sta cambiando la mentalità. I prodotti che stanno andando tantissimo sono i vari Polipropileni bio-circular con 0% di emissioni CO2, con processo produttivo certificato. Ciò significa che il mio cliente può dichiarare di avere emesso zero di CO2 nella sua produzione.
Così come c’è ancora tanto interesse per la carta. Noi stiamo spingendo tanto per la carta termosaldante, soprattutto per la pasta secca non avendo grosse esigenze di barriera e, infatti, stiamo investendo molto in macchinari preposti, per rispondere alle richieste di determinati volumi che ci arrivano dai clienti. Noi, ogni anno, investiamo un 30-40% del nostro margine operativo per queste innovazioni continue e per ampliare il parco macchine.
Per tutto questo, sono molto positivo su come andrà il nostro 2025. Recentemente, in Canada, abbiamo presentato un film top per delle vaschette in pet, con base poliolefinica, rendendo saldante su Pet un doppio polipropilene bio-circular dove possiamo dichiarare che è stata emessa zero CO2 nella sua produzione, richiudibile fino a 30 volte. Questo prodotto facilita molto la separazione tra la vaschetta e il film flessibile durante il processo di riciclo, separazione per loro molto importante in quanto ad oggi riciclano a tutti gli effetti solo le vaschette. Un prodotto sul quale, quest’anno, puntiamo molto e l’interesse è decisamente alto. In conclusione, volevo aggiungere che, con l’apertura di questa nuova società in Canada, ho notato, con enorme piacere, che il packaging italiano è considerato un’eccellenza. E questo aspetto è reale e mi riferisco anche ai nostri competitor».