Largo Consumo 12/2025 - Approfondimento - pagina 40 - 2 pagine - Maurizio Acerbi
La moda junior diventa più piccola
Roma, (forse) abbiamo un problema. Lo scorso anno, il settore childrenswear, ovvero quello che riguarda l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi e ragazze compresi nella fascia 0-14 anni (intimo e accessori inclusi), ha registrato un’inversione di tendenza rispetto all’ultimo triennio. Il 2024, infatti, per la moda junior, ha rappresentato una perdita di fatturato del 2,1%, che si è fermato, a livello totale, per questo particolare comparto, a 3,14 miliardi di euro. Sono cifre contenute in una nota, a cura dell’Ufficio Studi Economici e Statistici di Confindustria Moda, dal titolo “La moda junior nel 2024- 2025”, presentata durante l’ultimo Pitti Bimbo. Tutto sommato, è andata anche bene, perché nella precedente edizione della kermesse si prevedeva, addirittura, un calo del 4,4%, disatteso, per fortuna, per merito dell’andamento meno negativo dei mercati internazionali. Resta però il fatto che, nel 2023, il fatturato era ammontato a 3.207 milioni di euro, ovvero lo 0,7% in più di quello del 2022, pari a 3.184 milioni, che rappresentavano il +4,3% sul dato 2021 di 3.051 milioni, a sua volta con il 15,5% di crescita rispetto al fatturato 2020 (2.643 milioni di euro). Annata in cui si era registrato il forte -14,7% sul 2019 (3.100 milioni di euro), prima del rimbalzo 2021-2023.