05/2025 - Notizia breve di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
Il sale CIS tra filiera e consumo gourmet
Raccontare il sale nelle sue svariate declinazioni per una cucina più creativa e anche parlando di salute, senza preconcetti.
Una sfida che Atisale e Cis, dal 2020 fuse in unica compagine, hanno accolto con molta determinazione confermando la propria leadership di mercato con brand storici come Gemma di Mare, che il pubblico è abituato a conoscere.
L'assortimento continua a crescere, declinandosi per occasione di consumo e per canale, puntando su qualità, gusto e funzionalità del prodotto.
"Il nostro canale privilegiato - illustra Andrea Pedrazzini, direttore marketing e comunicazione - resta la gdo sia a brand e anche a private label (al 75%), che con l'horeca prevale per fatturato e poi nell'industria, che invece domina a volumi.
La produzione, di 500mila tonnellate l’anno solo per Margherita di Savoia, è rigorosamente di sale marino, e proviene dalle nostre saline di Puglia, Sardegna e Camargue eccetto che per una piccola nicchia di salgemma con il sale rosa dell'Himalaya, esclusivamente da filiera tracciata e certificata, e del sale viola".
L'offerta va dal sale base al gourmet, con molteplici declinazioni: "Il sale non è più solo una commodity, ci sono molte varietà e il consumatore può scegliere.
Oggi puntiamo molto sull'alto valore aggiunto del prodotto con linee particolari come lo iodato, l'integrale i fiocchi e il bio, le novità che lanciamo qui a Tuttofood.
Per questo lavoriamo molto con i buyer per un category management che valorizzi la materia prima, sfatando anche i miti sul consumo di sale, che può tranquillamente rientrare in un regime alimentare salutare quotidiano, investendo molte energie nella comunicazione del prodotto con espositori e messaggi a scaffale, parlando di utilizzo e territorialità".