Largo Consumo — Pianeta Distribuzione 7-8/2025 - Approfondimento - pagina 30 - Benedetta Bagni
Il centro commerciale di domani si costruisce insieme
Secondo gli ultimi dati Cncc, i centri commerciali mostrano una tendenza positiva: nel 2024 le insegne nelle gallerie hanno registrato un +0,7% (esclusa Gdo) e un aumento del +1,6% dei passaggi. Numeri incoraggianti, che evidenziano però la necessità di nuove strategie per restare competitivi. Su questi temi si sono confrontati alcuni senior manager del settore nel forum “Big Retail Connection Circle 2025”, tenutosi il 20 maggio a Milano e organizzato da Largo Consumo con l’Università Lum di Bari e il patrocinio del Cncc. A introdurre i lavori è stata Antonella Pirro Ruggero, docente di Global Brand Management all’Università Lum: «Quello che sembra sempre più chiaro quando si parla di centri commerciali – ha spiegato – è la necessità di innovazione. Il consumatore ha sempre più bisogno di essere stimolato e sollecitato. Quindi una proposta commerciale attenta può partire dai bisogni del consumatore e non solo dai suoi desideri. Nei Paesi anglosassoni, per esempio, una pratica molto diffusa da molto tempo è quella di ospitare nei centri commerciali studi medici o cliniche specializzate e molti landlord offrono i propri spazi in maniera completamente gratuita a queste realtà, rendendosi conto di quanto siano un’importante fonte di attrattività. Sempre nell’offerta dei servizi, dall’estero arrivano altri esempi legati all’entertainment: dalle lavanderie self-service di nuova generazione, dove prendere l’aperitivo socializzando, all’intrattenimento digitale e al fitness (pareti d’arrampicata o simulatori). Alcuni esperimenti si rivolgono anche all’offerta di attività e proposte legate al tema della sostenibilità come l’apertura in Svezia del primo mall interamente “second hand” (Retuna) o la nuova insegna lanciata in Belgio qualche anno fa dal colosso francese Decathlon (Nolhtaced), specializzata nella vendita di attrezzi sportivi usati ricondizionati».