- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Viviana Persiani
Grissini, innovazione e identità: il modello vincente di Grissin Bon
Basta ascoltare il celebre jingle di Grissin Bon – reso virale dai social – perché nella mente dei consumatori si accenda un richiamo immediato al sapore unico dei suoi grissini e delle sue fette biscottate: un'associazione automatica tra suono e gusto, che conferma la forza identitaria del brand. Grissin Bon, azienda italiana storica, specializzata nella produzione di prodotti da forno, quali grissini, fette biscottate e snack da forno, ha saputo evolversi nel tempo diventando una realtà industriale di rilievo nel panorama alimentare italiano ed europeo, mantenendo, alla base, un’identità di stampo artigianale, attenta ai dettagli, grazie alla supervisione della famiglia Bernardelli. L’azienda di Reggio Emilia, con il suo marchio più noto, i Fagolosi - che rappresenta l’eccellenza nella categoria grissini grazie al gusto distintivo e all’ampia versatilità di consumo - ma non solo, si è concentrata su prodotti sostitutivi del pane con particolare attenzione alla qualità delle materie prime, alla varietà dell’offerta e alla sostenibilità dei processi produttivi.
E’ Enrico Cecchi, Direttore commerciale e marketing presso Grissin Bon Spa a dipingere lo scenario di mercato nel quale sta operando con l’obiettivo di rafforzare la leadership dell’azienda in Italia e di espandersi in mercati strategici all’estero. «In un mercato dove la categoria delle fette biscottate è in sofferenza e quella dei grissini è pressocché stabile, Grissin Bon ha continuato a crescere, guadagnando quote di mercato. Oggi, infatti, la nostra azienda si posiziona come leader a quota valore nei grissini e seconda nelle fette biscottate. Il marchio Fagolosi ha raggiunto la leadership a valore».
Complice una operazione di comunicazione e di marketing davvero mirata, associata ad un rinnovamento della gamma. «A giugno abbiamo allargato la famiglia dei Fagolosi nel formato da 250 g con una nuova variante integrale. Per quanto sia ancora prematuro stilare un bilancio, posso dire che le prime vendite sono positive e che il lancio ha riscosso un buon successo. Stiamo puntando sul progetto dell’Integrale, una referenza che colma una lacuna e che si inserisce in una strategia di comunicazione che posiziona il grissino come snack versatile. Da fine luglio partirà una campagna radio nazionale, supportata da attività outdoor a Milano e Roma. Inoltre, saranno presenti spot nei punti Autogrill per comunicare freschezza e qualità ai consumatori in viaggio».
Grissin Bon, forte sul mercato di casa, ha costruito qualche presidio anche oltreoceano. «Per via della shelf life e dei costi logistici, la nostra presenza negli USA è limitata. In Nord America, infatti, operiamo tramite una filiale canadese con produzione locale. In Europa, invece, presidiamo mercati selezionati dove i grissini suscitano più interesse rispetto ad altri prodotti italiani. Esportare la fetta biscottata non è semplice nei Paesi dove il prodotto non fa parte della cultura della prima colazione: il consumatore non la riconosce come momento d’uso naturale, non sa con cosa abbinarla e tende a preferire alternative già radicate come pane tostato, cereali o prodotti dolci da forno locali».
Di certo, Grissin Bon punta all’innovazione. Non mancano gli investimenti in Ricerca e Sviluppo per rinnovare l’offerta in termini di prodotti. Come continua Cecchi: «L’azienda lavora su materie prime di alta qualità e sulla semplificazione del packaging per migliorare la sostenibilità. Entro fine anno lancerà una nuova referenza snack ispirata ai Fagolosi, in mini porzioni adatte a diverse occasioni di consumo».
E la Gdo è pronta ad inserire le novità di Grissin Bon che non possono mancare sugli scaffali dei supermercati. Alla luce del periodo inflativo e degli aumenti dei costi delle materie prime, Grissin Bon, ha mantenuto saldi i rapporti con le insegne. «Anche Grissin Bon ha subito gli aumenti di costi, ma ritengo esagerato il focus mediatico sulla spesa alimentare rispetto ad altri settori. I rapporti con la GDO restano conflittuali ma costruttivi, con l’obiettivo condiviso di garantire qualità e prezzi equilibrati sia per i consumatori, ma anche per l’Industria e la Distribuzione. Ad oggi, ci riteniamo soddisfatti, tanto che, in ambito di bilancio del secondo semestre 2025, non sono previsti grandi scostamenti. Il contesto rimane instabile per via di geopolitica e dazi, ma le performance aziendali restano solide. Il focus rimane sul consolidamento in Italia e sull’espansione nel segmento snack e sostitutivi del pane».