22/11/2024
Largo Consumo 10/2024 - Notizia breve - Pubblicato on line - Redazione di Largo Consumo
Congiuntura Confcommercio

Confermati tutti i segnali di debolezza

Confermati tutti i segnali di debolezza

A un certo punto dell’anno, alle analisi economiche si deve giocoforza affiancare uno scrutinio delle evidenze quantitative mediante la semplice aritmetica. Nella metrica corretta per i giorni di calendario i primi nove mesi del 2024 segnano un tendenziale del PIL a più 0,4%. Non sarebbe dissimile l’andamento dell’ultimo quarto, con un novembre in crescita congiunturale di un decimo di punto e un tendenziale a +0,5%. Aggiungendo, quindi, due decimi dovuti al maggior numero di giornate lavorative, la chiusura del 2024 si collocherebbe a +0,6%, lontano dall’obiettivo dell’1%, il cui raggiungimento sarebbe ormai condizionato a un’accelerazione finale scarsamente probabile, almeno stando alle serie storiche delle variazioni congiunturali degli ultimi venti anni. Rispetto al mese scorso si confermano tutti i segnali di debolezza già individuati, con la conferma, secondo la stima provvisoria per settembre, di un arresto nella crescita dell’occupazione. Inoltre, la produzione industriale continua a stentare e le presenze turistiche, valutate anche in questo caso in formulazione provvisoria, sarebbero caratterizzate, a settembre, da una variazione moderatamente negativa rispetto allo stesso mese del 2023, con la componente italiana ancora in forte calo (circa -4%). Non muta, altresì, il panorama dei consumi, l’anello debole di un frangente congiunturale che si protrae da troppi mesi. A ottobre per l’ICC (Indicatore dei Consumi Confcommercio) una variazione negativa di mezzo punto nella metrica destagionalizzata e una modesta crescita (+0,4%) per il tendenziale grezzo, dopo una riduzione a settembre. Certo, non mancano spunti favorevoli.

Nell'articolo:

  • Congiuntura dell'Ufficio Studi Confcommercio in sintesi

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