Vivere la casa nell’era post Covid

Due anni fa è arrivata la pandemia. Abbiamo vissuto chiusi nelle nostre case 24 ore su 24, spesso abbiamo capito meglio le virtù e i limiti delle nostre abitazioni: spazi, luce, rumori. Abbiamo dovuto constatare che la tecnologia non è un optional. È indispensabile: per comunicare, lavorare, studiare, acquistare, distrarsi. Ci sono mancati in modo doloroso i contatti umani e gli spazi aperti e, appena possibile, ci siamo impegnati per recuperare il tempo perduto. Ora però stiamo convivendo con la guerra, la crisi energetica e l’inflazione stanno rimettendo nuovamente in discussione i nostri paradigmi e i nostri valori. Le certezze si sono ridotte, stiamo provando a riprogettare la nostra vita e la sostenibilità – ambientale, economica e sociale – è diventata una priorità per tutti. In questo scenario, l’osservatorio Casa Doxa ha provato a capire come sta evolvendo l’idea di casa per gli italiani e, oltre all’indiscutibile disponibilità dei budget, quali sono i criteri che guidano i desideri e le scelte di chi ha in piano di cambiarla. Con 7.000 persone intervistate ogni anno in tutto il Paese, questa indagine mirata realizzata da Doxa è ormai giunta alla sua quinta edizione.