Largo Consumo 11/2024 - Approfondimento - pagina 80 - 2 pagine - Nicoletta Ferrini
Vaping: un fenomeno che tira bene
“Svapare”, dall’inglese vaporize (vaporizzare), è un neologismo che iniziamo a conoscere abbastanza bene: indica infatti l’atto di fumare sigarette elettroniche, per questo dette anche “svapo”. Secondo la definizione che ne dà il Ministero della Salute, una sigaretta elettronica, o e-cig, è “un dispositivo che permette di inalare vapore, in genere aromatizzato, contenente quantità variabili di nicotina tra 6 e 20 mg, in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo e altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti”. Ne esistono di diverso tipo, ma tutte per lo più raggruppabili in due categorie: monouso/usa e getta oppure ricaricabili con liquidi o capsule (i cosiddetti “pod”). Rispetto alla classica sigaretta, l’e-cig non brucia tabacco, e non emette fumo né odore. D’altro canto, svapare fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l’organismo del fumatore che ha sviluppato una dipendenza, ma anche un’esperienza complessivamente piuttosto simile a quella della classica sigaretta.