Più servizi in farmacia

Che la pandemia abbia rappresentato un acceleratore di dinamiche già in atto a livello sociale ed economico sembra valere in particolare per il canale farmacia che, proprio attraverso la funzione di primo piano svolta nel corso dell’emergenza Covid, ha reso evidente a cittadini e istituzioni la necessità di attivarsi quale primo presidio. Un passaggio fondamentale della progressiva evoluzione di un settore che ha già vissuto importanti cambiamenti, da quello attivato dal Decreto Bersani nel 2006, fino alla legge sulla concorrenza del 2017, che ha di fatto aperto il canale all’investimento da parte di società di capitali. A distanza di qualche anno, in realtà, solo il 6,5% delle quasi 20.000 farmacie italiane (quindi circa 1300 punti vendita) risulterebbero parte di catene reali. A credere nella crescita di queste realtà è, tra gli altri, Umberto Gallo, Ad di Farmacie Italiane, il network che raggruppa 49 farmacie e 10 parafarmacie distribuite sul territorio nazionale e ha per socio di maggioranza F2i, un fondo per le “infrastrutture strategiche”, quali le farmacie, in questa nuova ottica, tendono di fatto a essere considerate.