04/06/2025
- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Viviana Persiani
VISTO A IPACK-IMA 2025

Laminati Cavanna, il terzista che apre le porte ai giovani e alla nuova tecnologia

Laminati Cavanna, il terzista che apre le porte ai giovani e alla nuova tecnologia

Dal 1969, Laminati Cavanna, realizza accoppiamenti e laminazioni di film di materiale plastico per il settore dell’imballaggio flessibile destinati al settore alimentare, farmaceutico, cosmetico, tecnico, elettrico ed industriale. Lavorando per conto terzi per i principali converter italiani. Un’azienda radicata sul territorio, ma con lo sguardo aperto sul mondo: “lavoriamo in tutta Europa, ma il nostro cuore resta qui, dove tutto è cominciato”, sottolineano nel loro sito. Abbiamo incontrato, a Ipack-Ima 2025, fiera del packaging e processing, la Presidente, Anna Paola Cavanna.

«L’Azienda, fondata da mio padre il 15 aprile 1969, è nata con l’idea imprenditoriale di lanciare un’attività da terzista nel settore nell’accoppiamento e laminazioni di film di materiale flessibile, aspetto che, ancora oggi, ci caratterizza.

Non ci siamo mai snaturati da allora, del resto, se mettessi ad esempio macchinari da stampa, diventeremmo concorrente dei nostri clienti che ci mandano le materie prime che noi trasformiamo, con una media di circa 50 tonnellate al giorno.  Serviamo tutto il mercato italiano e, adesso, ci stiamo rivolgendo anche verso quello estero.  In particolare, ci stiamo orientando verso l’Europa e per questo, abbiamo deciso di presidiare la fiera.  Abbiamo già preso contatti con un’azienda spagnola, una greca, una turca e considerando la nostra dimensione, questo sarebbe già un grande successo se riuscissimo a portare a termine gli accordi appena iniziati.

Qui a Ipack-Ima abbiamo un programma fitto di eventi, ben 30 interviste, dove i protagonisti del mondo del packaging si sono dati appuntamenti al nostro padiglione per una serie di incontri da 18 minuti: i “Laminati Cavanna Talk” un format ambizioso ed innovativo per far parlare gli attori della filiera con lo scopo di divulgare una cultura positiva degli imballaggi. Noi, sui social, condividiamo in modo trasparente, quello che sperimentiamo e realizziamo».

Grande entusiasmo, ma anche realismo.

Come sottolinea Anna Paola, «Il lavoro nel nostro settore non manca. Il 2024 per la nostra azienda è stato un anno di grandi soddisfazioni e buone marginalità. Anche il 2025 è partito bene, allineato allo scorso anno, con un primo quadrimestre positivo, anche se, al momento, si sente un periodo di flessione, conseguenza inevitabile del calo di consumi. Confrontandomi anche con i produttori di adesivi, ho riscontrato lo stesso calo di prospettive, con pochi ordini e tanta incertezza, su che tipo di packaging fare e su quale tecnologia investire. Uno stallo dovuto a tanti motivi, tra regolamento europeo, dazi, sostenibilità ambientale (quale imballaggio fare?); quindi, si lavora, come sempre, in ricerca e sviluppo, si spinge sull’innovazione, si investe, ma tutto in misura calmierata. Inoltre, l’industria 4.0 si è ridotta e la 5.0 non è partita. Noi carichiamo tutte le bobine su rotative - macchine di accoppiamento - con o senza solvente e a base acqua e nel mese di settembre, andremo a sostituire una linea a solvent less con una di ultima generazione in modo d’avere un rinnovamento tecnologico e maggiore compettitività sul mercato. Sicuramente, in questi anni, pur essendo la spalmatura e la tecnologia le stesse, sono migliorati la sicurezza bordo macchina per gli operatori e per l’ambiente. Rispetto al mio settore, in generale, lo scenario non si prospetta semplice e a fine anno sarà complicato tirare un bilancio. Si percepisce che tutti i converter stanno sperimentando nuove soluzioni, in base ai regolamenti e in funzione della tecnologia. Nuove soluzioni che, tuttavia, spesso, sono tenute nel cassetto perché c’è un problema legato ai costi e anche alle performance delle nuove strutture. Inoltre il tema del costo dell’energia ci fa essere meno competitivi verso l’estero».