03/04/2023
04/2023 - Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
ANNIVERSARIO

La nuova rotta di Crai si chiama CraiFutura

La nuova rotta di Crai si chiama CraiFutura

La rotta di Crai per il futuro si chiama CraiFutura, un nuovo percorso che riguarda sia il recente rinnovamento del management che l'organizzazione.

Si parte da un quartier generale a Milano, non più centrale di servizi ma vera cabina di regia a modello federale e negozi più produttivi, belli ed efficienti.

Le novità, in parte anticipate alla fine del 2022 con le nuove nomine ai vertici, sono state ufficializzate in occasione del 50esimo anniversario, festeggiato il 28 marzo a Milano con board, dipendenti, fornitori, clienti e ospiti.

3miliardi di fatturato, 20mila addetti, 1010 imprenditori locali: il Presidente di Crai Secom Piero Boccalatte ha ripercorso successi e difficoltà di 50 anni di attività che hanno portato la rete ad essere oggi un player riconosciuto e ampiamente radicato sul territorio nazionale, e il Presidente di Crai Cooperativa Luca Villanova ha chiosato: "Fare insieme è meglio che da soli" .

 fatturato 2022  3 miliardi di euro
 addetti  20mila
 imprenditori associati  1010
 punti vendita  1544
 comuni coperti  1108
 comuni coperti sotto i 10mila abitanti  oltre il 50%
 regioni coperte  20

 

Si sono poi susseguite una carrellata di testimonianze di imprenditori di due generazioni che, nell'Insegna, hanno trovato la risposta alla loro voglia di fare impresa.

L'AD Giangiacomo Ibba, manager oggi e imprenditore cresciuto in Crai in diversi ruoli fino ad arrivare a condurla nel domani, ha quindi presentato il nuovo assetto dei vertici aziendali, che vede le figure di Grégoire Kaufman e Roberto Comolli nei ruoli di Direttore Generale di CRAI Secom e Direttore Generale di Food 5.0.

Ha poi illustrato gli obiettivi di questa nuova strategia: mettere il negozio al centro, per incrementarne la produttività e la vicinanza al cliente, rafforzare i risultati economici di tutta la rete e degli imprenditori che, nei fatti, ne sono la spina dorsale.  "Abbiamo una rotta chiara - ha detto - e serve sempre voler cambiare per crescere".

Da qui la trasformazione in headquarter "dove i manager e i responsabili dei territori prendono decisioni insieme", e la spinta verso una maggiore profittabilità dei singoli negozi.
Il Gruppo infatti, vuole guardare al futuro con un modello di business evoluto, e la conferma del modello di prossimità come distintivo e vincente, dove ovviamente la marca del distributore giocherà un ruolo chiave.

Kaufman ha definito Crai "la più italiana delle aziende di distribuzione. Serve portare innovazione e innovazione nel formato - ha aggiunto - e tutto parte dal valore del cibo e del suo territorio.

Siamo come una bella addormentata in attesa del bacio per risvegliarsi, ma non abbiamo tempo.

Siamo presenti in 1108 comuni, in 20 regioni, con 1544 negozi di prossimità e più del 50% sono in borghi piccoli sotto i 10mila abitanti. Significa avere anche un ruolo sociale, confrontarsi con il tema del km zero, con i piccoli fornitori.

E' la prossimità che mantiene la relazione con i clienti e gli imprenditori. Ma oggi per fidelizzare la location non basta più: serve un'offerta nuova, costruita su un category management nazionale ma declinato sul locale, e una relazione più forte col cliente fatta di ascolto attenzione. Quattro i pilastri che ci guideranno: offerta, cliente, competitività, identità".

La Divisione Food 5.0 (società nata internamente a Crai dedicata nello specifico a valorizzare e diversificare la marca privata dell'insegna), come anticipato, si occuperà di dare valore alla mdd ripensando in chiave industriale (e non solo commerciale) la progettazione di tutte le linee dei prodotti con un forte impulso e spinta all’innovazione.

"Agiremo con approccio industriale e portando molta innovazione specie sulle materie prime e i pronti, - ha rivelato Comolli - entrando anche in mercati nuovi come lo sport con gli integratori.

Circa lo sviluppo del format di negozio every day low price, no a volantini e promo, ma un negozio sofisticato e attento ai dettagli, dove costruire una comunità connessa di clienti".

Mario La Viola, già Direttore Commerciale, è oggi incaricato anche dello sviluppo e della relazione con i Cedi.

"Raccontiamo oggi la grandezza della prossimità, dove per l'imprenditore e il gruppo conta sì il fatturato, ma anche la relazione con il cliente sul territorio, nella sua comunità.

Siamo piccoli? Abbiamo 1 milione di metri espositivi, una vetrina lunga tutta l'Italia dal Veneto alla Calabria, ora puntiamo a portare più profittabilità".

La chiusura di Ibba è tutta proiettata al futuro: "Mettiamoci tecnica, facciamo negozi belli ed efficienti, sottocasa, stiamo vicini ai clienti e agli imprenditori, e tutti insieme puntiamo al prossimo ambizioso obiettivo: crescere da 3 a 5 miliardi".

Argomenti

Citati in questo articolo:
Kaufman Gregoire, Villanova Luca, Ibba Giangiacomo, Boccalatte Piero, Comolli Roberto