13/12/2024
- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
big buyer

L'apertura di Carioca verso il mondo, nel rispetto della sostenibilità

L'apertura di Carioca verso il mondo, nel rispetto della sostenibilità

«Big Buyer è una fiera che richiama l’attenzione di molte persone e di diversi buyer, anche se questo movimento, che corrisponde alla dinamicità del settore, non è sinonimo di andamenti sono positivi».

E’ Giorgio Bertolo, General Manager di Carioca, a fare gli onori di casa, presso lo stand espositivo dell’azienda, rappresentante di un Made in Italy di eccellenza, in oltre 60 Paesi dei 5 Continenti.

« È un momento di cambi, di acquisizioni, di turnover manageriale, dell’arrivo di nuovi attori sul mercato. Carioca presidia Big Buyer per chiudere nuove relazioni e scoprire le novità del mercato. Del resto, la fiera offre l’opportunità di avere una vetrina da mostrare anche a una buona parte della clientela italiana e straniera. Abbiamo appuntamenti con spagnoli, portoghesi. Così come come buyer del Camerun e qualcuno dei Balcani.  Dal 2016, da quando gestiamo Carioca, presentiamo un’azienda che porta innovazione e cerca, continuamente, di rinnovarsi. A partire dal miglioramento tecnico dei pennarelli. L’inchiostro, la parte più importante è stato riformulato puntando alla lavabilità e abbiamo migliorato la stampa. Questo resta un prodotto di buon consumo con un acquisto medio di 6- 7 volte l’anno e il dettaglio fa la differenza.

Un’altra novità, destinata ai piccoli, ma non solo, è legata all’innovazione tecnologica degli acrilici. I pennarelli acrilici sono multisuperficie che, senza attivazione, offre una serie di vantaggi importanti tra i quali la gestione delle punte molto sofisticate, punte versatili e a un minor prezzo. La valvola di attivazione, infatti, rappresenta il 65% del costo del pennarello. Noi portiamo sul mercato un pennarello che rappresenta un cambio di passo tecnologico e molto più accessibile. L’esigenza del consumatore è quello di scrivere al meglio e oggi, il prodotto più conosciuto, nostro competitor, ha circa 30 anni e fa fatica a sopravvivere a causa di costi produttivi più elevati, che inevitabilmente ricaduto sul consumatore, e di una performance minore».

 Si sta affermando Il mondo della tempera acrilica. Bertolo prosegue: «Gli inchiostri con una resina acrilica hanno una diversa tenuta e anche una maggior di coprenza, vanno bene sulla carta, ma non su tutte le superfici. Noi abbiamo offerto una risposta a una nuova esigenza di mercato nata 5-6 anni fa, l’abbiamo resa accessibile contribuendo a fare crescere il mondo degli acrilici. La nostra risposta ha creato valore.

Tendenzialmente, ascoltiamo i trend di mercato. Rifaremo la nostra linea Eco family, con plastiche riciclate con due variazioni. Se oggi la nostra linea è grigia, la presenteremo completamente colorata, utilizzando quelle plastiche riciclate che vengono utilizzate per le vaschette alimentari. Una scelta che ci permetterà di fare un ottimo prodotto. È una linea che in Italia va pochissimo e, per questo, ci siamo concentrati su altri temi. Mentre in Francia rappresenta la nostra principale vendita. Per questo dovremmo migliorarla dal punto di vista estetico e aumentando anche la percentuale di plastica riciclata che dovrà raggiungere, come minimo il 90%, e sarà venduta allo stesso prezzo a fronte della stessa performance. L’elemento green è quello di differenziazione. La Francia è il paese più sensibile e l’arte del pennarello è molto diffusa. A differenza invece, dell’Italia, dove ormai, neanche a scuola si utilizza. Qui, non esiste neanche il mondo delle Belle Arti. L’hobbistica rappresenta una percentuale di appassionati. Siamo spesso all’estero e ad esempio, in Cina, nel 70% delle Università l’esame di pittura è obbligatorio.  In Spagna, ad esempio, la plastilina è una delle categorie più importanti nella scuola, mentre da noi non esiste più. In verità, è un elemento di base per la manipolazione e ha un ruolo incredibile».

Tra gli aspetti positivi, si prospetta un ritorno della scrittura su carta. «C’è una importante proposta di legge bipartisan che sta lavorando su questo tema. Hanno reso obbligatorio il diario cartaceo, la Francia ha legiferato vietando gli strumenti digitali fino ai 14 anni. In effetti, da recenti studi, è emerso un calo del QI e dovremmo correre ai ripari. Questo largo utilizzo del digitale avrà un impatto pazzesco sulla salute della popolazione che invecchiando, manifesterà più difficoltà a causa di una forte incidenza di demenze. Si sta consolidando questo concetto e si punta a limitare l’utilizzo de digitale.

Che porta produttività, semplifica la vita e permette di avere la soluzione più veloce, ma l’esercizio fisico della manipolazione, della scrittura, dell’utilizzo del colore e della lettura su carta porta altri benefici a lungo termini e in termini di salute e di benessere. Alla luce di questa consapevolezza, nei prossimi anni si vedrà anche un impatto su chi produce carta e penne e noi siamo pronti con i nostri articoli».

Una scelta strategica contro tendenza: «Una scelta che abbiamo fatto da subito, da quando abbiamo iniziato la nostra avventura in Carioca, 8 anni fa. Siamo stati lontani dal digitale e abbiamo deciso di stare molto analogici, senza farci affascinare dalla realtà aumentata e senza scendere a compromessi con i phygital: i nostri strumenti sono i primi che permettono di avere un’idea cercando di comunicarla prima con un disegno e dopo con il colore.  Le nostre linee offrono un ottimo contributo per ri-sensibilizzare i consumatori alla scrittura. Certo, non siamo gli unici, ma al di là del prodotto, rappresentiamo un’azienda di valore».  

Parlando di numeri Bertolo dichiara: «Carioca non è una grande azienda: fatturiamo 36 milioni di euro e abbiamo 140 persone circa, di cui 100 produttivi e 40 di personale. Abbiamo pubblicato il nostro secondo Bilancio di sostenibilità dove raccontiamo le nostre azioni concrete per la salvaguardia dell’ambiente. Lavoriamo con un’industria che stampa platica e produce inchiostro e che ha, ovviamente, un certo impatto. Tuttavia, possiamo permetterci di osare più degli altri. Oggi, grazie al nostro fotovoltaico, siamo prossimi al 45% di energia autoprodotta, abbiamo installato un sistema idrico per ridurre i consumi e riutilizzare l’acqua ripulita, grazie al sistema osmosi. L’impatto più grosso è legato alla plastica, ma noi crediamo nella filiera della plastica riciclata, rispetto alle alternative che sono in commercio. Inizialmente, abbiamo avuto perplessità, ma siamo convinti che la plastica deve diventare un prodotto riciclato e riciclabile, così come la carta e il vetro. Anzi, il vantaggio della plastica, rispetto a questi due ultimi materiali o il valore molto basso della carbon footprint del riciclo. In pochi sanno che il livello di degradazione della plastica di seconda vita è molto basso più basso di quello della carta e del vetro.

Oggi il Pet è molto disponibile perché tutta la filiera delle bevande raccoglie plastica. Noi per le bottiglie di tempera e per le confezioni trasparenti utilizziamo al 100% pet Il Pe, il polistirolo che noi utilizziamo per le penne, è abbastanza disponibile. Il PP che invece è la materia che utilizziamo di più adesso al 100% nella nostra linea eco».

Carioca, lavora anche per la PL, dall’8 al 10% del suo fatturato.