Inflazione che spinge e margini in calo

L'inflazione e l’erosione del potere di acquisto dei consumatori mettono sotto pressione i brand della grande distribuzione italiana (Gdo), un settore che da solo vale all’incirca 100 miliardi di euro. A minacciare il comparto concorre soprattutto il caro vita, che mette a rischio la tenuta della domanda (in calo a gennaio del 6%), senza con considerare la complessità del contesto, che ha portato all’emergere di difficoltà nella programmazione degli approvvigionamenti, nella definizione dei livelli delle scorte e al cambio delle abitudini di acquisto dei consumatori sempre più a caccia di occasioni. E infatti aumentano le vendite nei discount e dei prodotti private label, ritenuti dai consumatori un antidoto al caro vita, ma calano i margini di redditività della Gdo. Non solo. Le aziende oscillano tra periodi con scorte di magazzino insufficienti e periodi con livelli eccessivi, con ripercussioni negative sui bilanci. È questo il quadro che emerge dall’ultimo Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale dell’Area studi di Mediobanca, che ha aggregato i dati economici e finanziari di 130 aziende nazionali (con una copertura stimata al 97,6%) e 31 maggiori player internazionali per il periodo 2017- 2021, ha analizzato i dati preliminari sul 2022 e ha osservato i trend in corso negli ultimi mesi con un focus sulla governance, il gender gap e l’impegno per l’ambiente dei maggiori operatori sul territorio.