30/08/2023
08/2023 - Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
LOGISTICA

Il codice a barre compie 50 anni

Il codice a barre compie 50 anni

Il Codice a barre, nella versione che oggi conosciamo stampata su tutti i prodotti, compie 50 anni.

George J.Laurer, ingegnere di IBM, ha creato il primo codice a barre negli anni '40, trasformandolo nel Uniform Product Code (UPC), oggi noto come GS1 Global Trade Item Numbers (GTIN).

Successivamente il codice a barre è stato selezionato dal Symbol Selection Committee nel 1973 ed è stato usato nel 1974 quando Marsh’s Supermarket, negozio di alimentari dell’Ohio, ha installato il primo scanner UPC per ridurre i tempi di attesa dei clienti alle casse e offrire una migliore esperienza di acquisto, oltre a ottimizzare la produttività degli operatori.

Da quella prima scansione di un pacchetto di gomme da masticare Wrigley’s, i codici a barre hanno lasciato un segno indelebile nel mondo retail, cambiando per sempre il modo di fare acquisti e raccogliere dati, fino a mettere le basi per l’adozione delle più moderne tecnologie, incluse Artificial Intelligence e Machine Learning.

Enzo Tumminaro, Country Manager Italia di Zebra Technologies, ci svela che la sua azienda, nata negli stessi anni del codice a barre, prende il nome proprio dal motivo "zebrato" in bianco e nero che ormai appare su quasi tutto quello che viene acquistato, venduto o tracciato.

“Il codice a barre è nato per rispondere all'esigenza del settore alimentare di ridurre le lunghe code dei clienti alle casse ed ha rapidamente rivoluzionato le attività commerciali in tutti i settori, dal retail all’hospitality, dalla sanità alla logistica, rendendo le transazioni più veloci, facili e tracciabili ed aprendo le porte a ulteriori innovazioni.

Nel tempo ai codici a barre unidimensionali si sono affiancati i codici QR, bidimensionali, in grado di contenere informazioni sui prodotti o di accedere a link online e programmi fedeltà, l'identificazione a radiofrequenza (RFID), la scansione industriale fissa, fino alle recenti applicazioni di machine vision.

L'RFID, per esempio, tecnologia sempre più diffusa, permette di tracciare e gestire in modo accurato ed efficiente l'inventario nell’ambito della vendita al dettaglio, del magazzino, dei trasporti e della logistica, oltre a garantire visibilità su apparecchiature, farmaci, persino sui pazienti, nel settore della sanità.

La scansione industriale fissa, tendenza di automazione industriale in crescita, è in grado di leggere i codici a barre su articoli che si muovono lungo i nastri trasportatori o le linee di evasione degli ordini nei centri di distribuzione e nei magazzini, fornendo un aggiornamento preciso sullo stato ai responsabili della logistica e, spesso, anche ai clienti.

I sistemi di machine vision, che includono telecamere e sensori intelligenti, insieme alle potenzialità del deep learning, posizionati in produzione in alto o in linea con il nastro trasportatore, possono imparare a riconoscere quando un articolo è etichettato in modo errato o quando c’è una discrepanza nel design rispetto a un modello predefinito.

Tumminaro spiega come Zebra Technologies si adegui costantemente, con hardware e soluzioni tecnologiche complete, a tutte le ultime innovazioni.

"Secondo l'Automotive Ecosystem Vision Study di Zebra, entro il 2027 si prevede un aumento dell'83% nell’uso di soluzioni di machine vision da parte degli OEM del settore automobilistico, e sono già disponibili nuovi strumenti come il software Deep Learning OCR, fornito con una rete neurale pronta per l'uso, preventivamente istruita grazie all’analisi di migliaia di campioni di immagini diverse, per consentire di raggiungere un'elevata precisione anche nei casi più difficili".