24/11/2023
11/2023 - Approfondimento - Paola Piovesana
CENTRI COMMERCIALI

Confimprese: Centri commerciali resilienti, 13 aperture entro 2025

Confimprese: Centri commerciali resilienti, 13 aperture entro 2025

Se Merlata Bloom è una delle 3 nuove aperture negli ultimi 12 mesi, a far notizia nel mondo dei centri commerciali c'è stata la chiusura di 5 strutture di piccole dimensioni e di rilievo locale che versavano da tempo in condizioni di sofferenza.

Il canale è, dunque, maturo, ma mostra segnali di vitalità con nuove aperture, mentre i centri esistenti continuano a investire per rinnovare la propria proposta.

L’annuale ricerca promossa dall’Osservatorio Retail Real Estate e realizzata da Reno Your Retail Partners in esclusiva per Confimprese sull’andamento dei centri commerciali in Italia evidenzia la maturità ma anche la resilienza del canale.

La pipeline 2024-2026 prevede 4 ampliamenti entro il 2025 e 13 nuove aperture, con un flusso di visitatori cresciuti del +5,8% sul 2022, ma cresce anche il vacancy rate legato alle difficoltà del comparto abbigliamento.

Continua incessante però il dialogo di Confimprese con CNCC - Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, che annunciano l’avvio di un tavolo di lavoro per la definizione delle linee guida nella gestione dei centri commerciali.

«I centri commerciali sono canali di aggregazione – afferma Mario Resca, presidente Confimprese – e si devono evolvere con idee innovative per attirare un consumatore che, anche a causa della spinta inflattiva, acquista i beni di prima necessità e riduce le spese superflue. 

Il retail in Italia ha un fatturato di 445 miliardi di euro con 1 milione 290 mila imprese e circa 3,4 milioni di occupati, è un serbatoio occupazionale decisivo per il sistema Paese.

È necessario che le forze dell’intera filiera siano unite per superare le asimmetrie competitive tra i player fisici e le piattaforme online».

La pipeline di sviluppo conferma il trend degli ultimi anni: ampliamenti di strutture esistenti e poche nuove aperture, alcune delle quali ancora in grado di ridefinire i paradigmi del settore.

Tra le aperture previste tra il 2024 e il 2026, vi sono 2 centri confermati dal piano dello scorso anno, 6 nuovi progetti e 5 complessi già presenti nel piano, ma modificati nei tempi di realizzazione.

A novembre 2023, i centri commerciali premium sono 75, ossia 5 in più rispetto all’anno scorso.

Tale incremento deriva dall’upgrade di centri che hanno innovato e sono stati premiati in termini di flussi di traffico e dall’apertura recente del centro Merlata Bloom.

I centri commerciali di rilievo provinciale sono 287 (-3 rispetto all’anno scorso) e i centri locali 630 (-1 rispetto all’anno scorso).  

Quanto ai flussi commerciali, visitatori dei centri commerciali, sulla base dell’analisi Reno su un campione di 160 centri commerciali, crescono del +5,8% rispetto al 2022.

Tale incremento conferma e sostiene il recupero di flussi del +9,9% già registrato lo scorso anno.

I criteri della  ricerca

Quest’anno la ricerca qualitativa Reno si è concentrata sull’analisi comparata dei flussi di traffico giornalieri e orari in centro commerciale e centro storico.

La ricerca mira a sottolineare come l’analisi delle curve di traffico del contesto possa essere uno strumento di ottimizzazione delle performance commerciali dei retailer.

L’analisi conferma naturalmente il picco di traffico nel week-end ed in particolare del sabato, ma evidenzia come tale fenomeno si stia ridimensionando a favore dei giorni feriali e di come meriti di essere analizzato caso per caso.

Nel quadro dell’analisi dei flussi orari si è evidenziato come il pomeriggio, classico momento dedicato allo shopping, stia lasciando spazio ad altre occasioni di consumo quali la mattina o la pausa pranzo.

Nell’analisi vengono messi in evidenza i casi di alcuni centri commerciali che hanno costruito le proprie curve attraverso precise scelte strategiche e alcuni esempi della natura peculiare delle abitudini di consumo locali del tessuto urbano italiano.

  Le vacancy nei centri commerciali aumentano in tutti i rating tranne che nel AAA.

 Tale aumento è da attribuirsi alle difficoltà del settore dell’abbigliamento che si stanno traducendo in una riconfigurazione delle superfici commerciali e a un riposizionamento commerciale dell’offerta nel comparto.

Riteniamo che tale fenomeno sia congiunturale e che tornerà a normalizzarsi nei prossimi anni.  

Lato immobiliare la situazione presenta un leggero incremento rispetto al 2022, frutto di due fenomeni contrapposti: da un lato, l’effetto inflattivo che naturalmente incrementa i valori e dall’altro la ricommercializzazione su tagli aumentati delle superfici lasciate libere dalle piccole unità dell’abbigliamento che invece tende a calmierare le richieste.  

Giunge a compimento anche l’avvio di un tavolo di lavoro tra le due maggiori associazioni di categoria, Confimprese in rappresentanza di 450 insegne retail e CNCC, in rappresentanza di 400 centri commerciali, all’interno dei quali sono collocati 16 mila negozi, con l’obiettivo di una migliore definizione del rapporto tra retailer e proprietà immobiliari e puntando a raggiungere i circa 1300 centri commerciali presenti sul territorio nazionale.

  «L’accordo con CNCC – prosegue Resca – apre un dialogo importante con le nostre imprese associate, per il proseguo di un legame sempre più solido con l’associazione nazionale dei centri commerciali, che ci permetterà di sostenere i retailer nello sviluppo della rete distributiva e nel sostegno ai consumi, che stanno vivendo una fase molto delicata.

Ed è il primo passo verso una maggiore collaborazione tra retailer e proprietà immobiliari per il buon funzionamento dei centri».  

Si tratta di un accordo di valore che riunisce l’intera catena del valore di chi crea, investe e sostiene i luoghi dello shopping.  

«Siamo molto soddisfatti del lavoro avviato con Confimprese – incalza Roberto Zoia, presidente CNCC –, volto alla definizione di linee guida e best practice per la gestione nei centri commerciali.

Questa iniziativa è particolarmente importante per il CNCC che riunisce in un unico organismo trasversale tutti gli stakeholders, tra cui proprietà, società di servizi e selezionati retailers, collegati all’Industria dei centri commerciali, costituendo l’unica realtà rappresentativa del settore.

Per questo motivo, si impegna costantemente per contribuire a rendere più proficuo ed efficace il rapporto tra tenant e landlord, in ottica di una sempre maggiore condivisione e trasparenza, oltre che di costruttiva collaborazione».

Argomenti

Citati in questo articolo:
Reno Your retail partners, Osservatorio Retail Real Estate, CNCC - Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, Confimprese, Resca Mario, Zoia Roberto

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