Anche profumi e cosmesi nel carrello solidale?
Commenti dei lettori alla riflessione apparsa sulla copertina del 3/2019
Dalla Caritas al Banco Alimentare, sono diverse le organizzazioni benefiche che si impegnano nel raccogliere cibo da donare a fasce indigenti di popolazione formate, in molti casi, da donne che data la loro situazione disagiata non possono concedersi nemmeno dei normali prodotti di bellezza come un profumo o un rossetto o una crema i quali, pur non essendo generi di prima necessità, renderebbero nondimeno la vita meno grigia. Potrebbero dunque anche altri settori del largo consumo oltre l’alimentare, come ad esempio il mondo della cosmesi, raccogliere e donare a fini sociali e di immagine una parte di quei loro prodotti attualmente preclusi a una tale fascia di popolazione femminile?
Rispondono:
Eve Pasquet, Charity Giving Manager Lush
Mauro Bologna, Responsabile Gdo Uragme
Marco Vidal, Direttore Commerciale di Mavive e Ceo di The Merchant of Venice
Lamberto Bisognin, Direttore Generale Davines
