27/01/2021
Largo Consumo 01/2021 - Approfondimento - pagina 54 - 2 pagine - Virga Maria Eva
Conservanti e insaporitori

Un’etichetta sempre più corta

Un’etichetta sempre più corta

Il mercato degli aromi e degli ingredienti per elaborati utilizzati nell’industria alimentare è in continua evoluzione. I produttori di piatti pronti, in particolare, puntano sulla cosiddetta etichetta corta per diminuirne il numero e per cercare di utilizzare quelli che non vengono percepiti come nocivi per l’organismo, cercando però di far mantenere il gusto ai prodotti finiti e la durata a scaffale. Anche se, negli ultimi tempi, secondo quanto riporta il Rapporto Coop pubblicato il 10 settembre 2020, «lo shock del Covid sembra avere azzerato il trend ventennale di crescita dei prodotti pronti da cuocere e da consumare. In prima battuta appare rilevante la crescita dei prodotti di base, trainata dal ritorno ai fornelli degli italiani sperimentato durante il lockdown, e la contemporanea riduzione delle referenze ready to eat, dei piatti pronti e in generale dei segmenti premium – si
continua a leggere nel Rapporto –. Anche una volta terminato il lockdown (di marzo-aprile) farine, lieviti, latte, uova e tutta l’altra ingredientistica registrano una espansione di quasi il 25% nelle vendite in Gdo (periodo 4 maggio-19 luglio 2020). Di contro, i piatti pronti freschi segnano una contrazione delle vendite, nel medesimo periodo, del 4,2%, mentre sono quasi 3 su 10 i consumer che nel 2021 hanno intenzione di diminuire gli acquisti di piatti pronti e ready to eat», tranne quelli acquistati in meal delivery e take away, «che invece sono tra quei servizi che durante il lockdown hanno conosciuto un boom senza precedenti».

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