Signa holding, compravendite di peso attorno al fallimento

Signa holding, importante realtà internazionale del retail real estate con base in Austria e numerose proprietà in tutta Europa e America fondata dal miliardario Renè Benko, dopo il tentativo dello scorso novembre di "autoamministrazione" richiesto al Tribunale di Vienna per scongiurare il crack, fa ancora parlare di sè per importanti cessioni immobiliari in atto e l'avvio, definitivo, della procedura fallimentare.

Un impero con patrimonio stimato intorno ai 25 miliardi che però ha visto, nei tempi recenti, l'accumulo di debiti per circa 5 miliardi di euro e la strada, inevitabile, della rinuncia ad ulteriori attività di salvataggio.

L'espansione spinta negli ultimi anni, con storiche acquisizioni, aveva visto però crescere anche la necessità di sostegni finanziari e l'accumulo di consistenti interessi, portando problemi di liquidità.

A parziale salvataggio del patrimonio aziendale, Signa ha quindi dovuto avviare di recente una serie di operazioni di compravendita: tra queste, certamente Galeria, catena di department store tedesca frutto della fusione tra Karstadt e Kaufhof (storici marchi acquisiti in toto nel 2019) e titolare attualmente, dopo varie riduzioni negli ultimi anni, di una rete di 92 importanti punti vendita, con 13 mila addetti, che passerebbe ora a una cordata internazionale guidata da Nrdc Equity Partners con il dichiarato intento però, di salvare 70 dei centri complessivi.

Altra vendita di non poco peso all'interno dell'universo Signa, quella relativa a Kadewe, grande magazzino bandiera in Germania, per un miliardo di euro, alla tailandese Central retail corp (già azionista del 50,1%), che ha in portfolio, tra le altre, anche l'italianissima Rinascente.

Un'espansione inarrestabile, quella di Central, che sembra sia interessata a portare anche i celebri grandi magazzini inglesi Selfridges nella propria orbita.

Anche la catena retail svizzera premium Globus è posseduta attualmente al 50% da Signa, ma non sono note al momento operazioni su questo fronte.

CREDIT FOTO Mark Ahsmann,  da Wikimedia Commons