04/12/2020
Largo Consumo 11/2020 - Approfondimento - pagina 16 - 1 pagina - Magna Laura
Finanza impresa

L’incubo dei crediti deteriorati

L’incubo dei crediti deteriorati

Tutti i progressi fatti dalle banche italiane sul fronte dei non performing loan potrebbero essere azzerati dal Covid. Ma il sistema finanziario italiano pare “pronto ad affrontare la crisi”. Questo è il titolo (e la conclusione) dell’ultimo report annuale di PwC relativo al mercato degli NPE (non performing exposure) italiani. Negli ultimi 5 anni, le banche italiane, in risposta alle pressioni del mercato e delle normative, avevano dimezzato lo stock totale di NPL, i crediti inesigibili (135 miliardi di euro nel 2019 contro i 341 miliardi nel 2015) e, contemporaneamente avevano strutturato un ecosistema utile a gestire i crediti deteriorati in modo più rapido ed efficiente. Il Coronavirus riporta in auge l’incubo dei crediti inesigibili. La buona notizia è che il de-leveraging e la solida e competitiva industria dei servicer per la gestione degli NPE che nel frattempo si è sviluppata sono oggi armi potenti nelle mani degli istituti finanziari.

Percorsi di lettura correlati