Largo Consumo 5/2025 - Notizia breve - Pubblicato on line - Redazione di Largo Consumo
Protezionismo: impatto sul PIL fino all'1,1% entro il 2026
I dazi sono visti innescare un forte rallentamento a livello globale, ma per ora senza una recessione. È quanto emerge dal convegno “Nuovi scenari macroeconomici: sfide, opportunità e risposte delle aziende” promosso da EY e Oxford Economics. Secondo le stime di EY, il PIL italiano è atteso crescere, nel 2025 e 2026, rispettivamente dello 0,4% e 0,7%, supportato principalmente da una ripresa dei consumi privati. Tuttavia, in virtù dell’attuale incertezza geopolitica e commerciale, è previsto un potenziale impatto negativo sul PIL cumulato al 2026 fino a 1,1 punti percentuali. Per l’Eurozona, Oxford Economics stima una crescita nello scenario di base solamente dello 0,9% sia nel 2025 che nel 2026. “I dazi sono visti innescare un forte rallentamento a livello globale, ma per ora non una recessione. L’economia statunitense, con i dazi effettivi in crescita verso il 15%, rimane quella più colpita dalle politiche commerciali e crescerà circa dell’1,5% quest’anno e il prossimo, al di sotto del suo tasso di crescita potenziale. L’Eurozona è vista crescere poco al di sotto dell’1% quest’anno, frenata principalmente dalla domanda estera. Inoltre, nonostante gli ultimi accordi tra l’amministrazione Trump e altri paesi, per esempio la Cina, l'incertezza continua a pesare negativamente sugli investimenti delle imprese, che ci aspettiamo rimanere deboli per tutto il corso dell'anno” – dichiara Nicola Nobile, Associate Director di Oxford Economics. In questo contesto, infatti, il clima di incertezza complessivo rappresenta un potenziale rischio al ribasso sull’andamento degli investimenti futuri, solo in parte bilanciato da politiche monetarie meno restrittive. “Nel 2025 per l’Italia prevediamo una crescita moderata del PIL (+0,4%), trainata dai consumi privati a loro volta sostenuti da un mercato del lavoro in ripresa, seppure con un numero di inattivi superiore alla media europea. Gli investimenti sono attesi ridursi, penalizzati dalla fine degli incentivi pubblici, non ancora compensati dalla crescita degli investimenti in stabilimenti, macchinari e ricerca. Nel 2026 ci aspettiamo un lieve miglioramento con una crescita dello 0,7%. Queste previsioni sono soggette ad elevata incertezza, se si considera che gli shock di politica commerciale possono ridurre il livello del PIL cumulato al 2026 di circa 1,1 punti percentuali” - dichiara Mario Rocco, Valuation, Modelling and Economics Leader di EY in Italia.
Nell'articolo:
- I nuovi scenari macroeconomici secondo EY e Oxford Economics in sintesi