31/08/2021
Pianeta Distribuzione 2021 - Approfondimento - pagina 12 - 6 pagine - Nicoletta Ferrini
Immobili commerciali

Potenzialità di ripresa oltre il lockdown

Potenzialità di ripresa oltre il lockdown

Il 2020 è stato per il retail un anno a dir poco complicato. Il pressing da tempo esercitato sul punto di vendita fisico dall’avanzare incessante del commercio elettronico è andato aumentando esponenzialmente a partire dal primo lockdown, finendo per affermare e consolidare questa scelta di canale di vendita tra le abitudini di molti consumatori. A ciò si è aggiunta la pesante battuta d’arresto determinata dalle limitazioni alla circolazione e dalle restrizioni lavorative stabilite, un po’ ovunque nel mondo, come misura per contenere la diffusione del Covid-19. Costretti a tenere le saracinesche abbassate per settimane o mesi, piccoli esercizi commerciali ma anche grandi insegne hanno subito crolli verticali delle vendite e perdite di fatturato così importanti da costringere alle più drastiche decisioni. Nella seconda parte dell’anno, grazie a un temporaneo ridimensionamento della curva dei contagi, si è aperta una parentesi di normalità di per sé non sufficiente ad arginare le perdite poi aumentate con la seconda ondata pandemica iniziata a ottobre e le restrizioni divenute nuovamente necessarie. Aperture on-off, limitazione dell’attività commerciale, incertezza su tempi e modalità di ripresa hanno avuto un impatto notevole sul retail. Questa sofferenza, sentita a livello globale, ha avuto un riflesso anche nello scenario immobiliare di settore.

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Citati in questo articolo:
Duff & Phelps, H&M, Macy’s, Lombardini 22, Zara, Starbucks, Nomisma, Gap, Confcommercio, Pizza Hut, Cbre, Federazione Moda Italia, PwC, World Capital, JLL, Facchini Paolo

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