Largo Consumo 04/2021 - Approfondimento - pagina 90 - 2 pagine e 1/3
L’ortofrutta racconta
Il 2021 è stato dichiarato dalla Fao “Anno Internazionale della Frutta e Verdura”. Per sensibilizzare i cittadini e incoraggiare i consumi, l’Europa ha lanciato nel triennio 2018-2021 la campagna digital “Follow me to be healty with Europe”, diretta ai giovani fra i 18 e i 30 anni. All’ iniziativa, promossa dall’associazione Freshfel, hanno aderito anche imprese e organizzazioni italiane: finanziata con 1.270.000 euro, per il 2021 vede schierati 6 influencer europei, fra cui la foodblogger Luisa Ambrosini. Tuttavia, ciò che oggi rende davvero appetibili i vegetali agli occhi del consumatore, passa dalle scelte comunicative. «Sappiamo sin dall’infanzia che frutta, verdura e ortaggi facciano bene – dice Alessandra Ravaioli, ceo di RP Circuiti Multimedia – ma tutti i giorni siamo bombardati da messaggi opposti, quasi edonistici, quindi perché relegare questi prodotti a un’immagine noiosa e severa e non costruirgliene invece una divertente e cool? Se questo è l’obiettivo, coinvolgere gli influencer è sicuramente una strategia vincente, purché gestita in modo orientato al marketing. Personalmente reputo di straordinaria efficacia la campagna sull’avocado condotta negli Stati Uniti, che ha fatto leva su ricette e formati alla moda, sui colori, sulle proprietà dietetiche. La questione è che, al di là dei pochi marchi leader, manca una radicata cultura della comunicazione. Inoltre, i margini di redditività delle vendite sono andati sempre più calando e chi fa fatica a sopravvivere non pensa a promuoversi, che è costoso ed è considerata una delle ultime carte da giocarsi. Adesso bisognerà che le aziende imparino a farlo, perché il linguaggio dell’ortofrutta finora, sia b2b che b2c, era omologato: ciò è un problema laddove il cliente premia chi sa distinguersi».