01/07/2022
Largo Consumo 06/2022 - Notizia breve di comunicazione d'Impresa - Pubblicato online
Focus

Intarget e Brunello Cucinelli verso un percorso di umanesimo digitale

Intarget e Brunello Cucinelli verso un percorso di umanesimo digitale

Intarget, partner per la consulenza strategica nel customer journey, accompagna dal 2016 Brunello Cucinelli, nota casa di moda italiana fondata dall’omonimo imprenditore, nel governare la relazione con il cliente in uno scenario omnicanale. Lo ha raccontato nel corso dell'ultima edizione di Netcomm Forum. Al centro del lavoro effettuato dalla consultant, un dialogo costante e continuo tra brand e cliente. La misurazione dell'efficacia della strategia attuata è stata supportata dallo sviluppo di un'analisi di marketing mix modeling che restituisce anche previsioni di ottimizzazione del budget di advertising.

Attenzione al cliente e strategia omnicanale

«Il punto di raccordo tra intarget e Brunello Cucinelli – spiega Andrea Marcante, chief Data&Tech Officer di intarget – si trova proprio nell’attenzione all’esperienza del consumatore e della boutique, con l’obiettivo di valorizzare il rapporto con i clienti, coi quali è necessario stabilire una relazione di fiducia. Se, da un lato, i negozi fisici rimangono centrali in quanto la qualità del prodotto non può prescindere dal rapporto esperienziale del prodotto stesso, dall’altro lato il digitale rappresenta una leva di crescita commerciale e di ampliamento dei mercati, ma prima ancora di protezione del brand e di rafforzamento del dialogo con i clienti. In questo senso, abbiamo agito non alla ricerca dell’hype del momento, ma per capire quali fossero le strategie e le tattiche per generare nuove leve e canali». La strategia omnicanale scelta da principio è stata progettata su due piani temporali: puntuale nell’anno, con visione di medio periodo che indichi la meta. Nonostante la varietà dei diversi touchpoint fisici e digitali e della complessità dell’ecosistema di Brunello Cucinelli, il percorso del consumatore viene considerato come unico, dove gli stili comportamentali online e fisici si uniscono. Diventa importante quindi unire le diversità di azioni sui diversi canali digitali e quelle derivanti dalle boutiques e i negozi, dati provenienti dagli store fisici di proprietà del brand e quelli non proprietari.

Il governo dei dati come patto di fiducia con il brand

«Una volta unificati i dati – aggiunge Marcante – è stato fatto un lavoro di analisi per verificare se il consenso dei clienti ci consentiva di fare azioni e profilazioni di audience. Solo successivamente, una dashboard ha potuto visionare i diversi livelli di consenso e realizzare un’automazione che lavorasse con i dati consolidati e certificati legalmente per l’utilizzo. Per fare ciò, ci siamo avvalsi della Google marketing platform e della crm di Salesforce, che hanno fatto sì che potessimo indirizzare i dati raccolti in diverse direzioni». Conoscere il cliente è necessario per proporre una comunicazione rispettosa per il brand e per il cliente stesso, che può ricevere una comunicazione personalizzata, dove la consapevolezza sulla privacy precede le richieste del gdpr. Una corretta raccolta dei consensi degli utenti, che non investa solo in ambiti legali, diventa quindi un tema importante di comunicazione delle organizzazioni.