- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
Il caseificio Brazzale alla conquista del mondo
Un’azienda sempre in evoluzione e in fase di innovazione: Brazzale Spa, interpreta sempre al meglio il settore caseario, attraverso una lente capace di guardare in prospettiva e portando avanti dal 1784 una tradizione di famiglia. Tradizione che oggi si sposa perfettamente con l’innovazione di una proposta sempre in divenire.
Come spiega Roberto Brazzale che, anche quest’anno, ha presidiato Cibus con uno stand di tutto rispetto, «Da molti anni è in corso un intenso sviluppo delle vendite estere che sta offrendo grande beneficio a tutta l’economia lattiera italiana. L’export dei formaggi italiani cresce alla grande, un trend costante da anni ed una prospettiva entusiasmante se si pensa che il 99,25% della popolazione mondiale non è italiana e ama sempre più i nostri prodotti, trainati dalla pizza e dalla pasta. Aiuta il tutto l’aumento dei redditi a livello globale e questo ci ha aiutato anche a sviluppare anche all’estero reti di negozi al dettaglio con i nostri prodotti. Le imprese italiane sono molto vivaci e noi, in particolare, abbiamo un enorme vantaggio: il nostro modello non soffre di limiti territoriali e dei relativi deficit di materia prima e problemi climatici».
Una materia prima raccolta in Veneto e in Lombardia, la panna in tutta Italia, ma Brazzale guarda anche oltre: «Abbiamo sviluppato anche fantastiche filiere fuori dall’Italia dove ricorrono le condizioni ideali per produrre il latte, come il paradiso verde della Moravia, in Repubblica Ceca. La Cina, invece, è un mercato interessantissimo dove noi esportiamo molti nostri formaggi e burro dall’Italia e dall’Europa, ma anche semilavorati che poi trasformiamo in prodotto fresco in loco nel nostro sito produttivo di Quing Dao».
Anche in Oriente, dunque, attraverso la pizza e il diffondersi di stili di vita più occidentali stanno apprezzando i formaggi e quelli di qualità.
«Il Giappone consuma da tempo molti latticini e sempre più la Corea, dove sovente si affermano delle mode, come la recente dei panini farciti con spesse fette di burro. E pensare che una volta si diceva che gli orientali non avrebbero mai mangiato grassi. Interi container di Gran Moravia partono settimanalmente per l’estremo oriente. Ciò dimostra che tutto è in divenire ed è importante partecipare da protagonisti a questa continua evoluzione, sempre pronti a cambiare l’offerta in modo innovativo».
Brazzale in Italia ha quadruplicato il personale ed il valore aggiunto ed ha realizzato investimenti per decine di milioni di euro.
«Il mercato non preesiste, lo creiamo ogni giorno con la nostra capacità di offrire prodotti di alta qualità e conformi alle esigenze dei consumatori nel mondo. Per esempio il Gran Moravia è vegetarian, così possiamo rivolgerci non solo al miliardo e mezzo di abitanti dell’India che non mangia prodotti con caglio animale, ma anche a tantissimi atri consumatori vegetariani o flexitariani. Il Brazzale Science Center, ci offre una grande capacità di innovazione e conoscenza puntuale di materie prime e processi. Di fronte alle nuove sensibilità abbiamo conquistato nel 2018 la neutralità di carbonio, a modo nostro, cioè piantando 1,5 mln di alberi sui nostri terreni in Brasile, ed il logo “Carbon Zero Group” è presente su tutte le confezioni prodotti Brazzale, Gran Moravia, Burro delle Alpi, Zogi, Alpilatte o Burro Superiore Fratelli Brazzale. Riusciamo a catturare oltre 54.000 tonnellate di Co2 eq/anno di origine biogenica dal nostro pianeta senza penalizzare la crescita produttiva».