04/01/2022
Largo Consumo 12/2021 - Notizia breve - pagina 4 - 1/4 di pagina - Paola Risi
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Frascaroli (ITAB): “Per attrarre questo particolare genere di turisti bisogna fargli percepire il punto di vendita come parte integrante del territorio”

Frascaroli (ITAB): “Per attrarre questo particolare genere di turisti bisogna fargli percepire il punto di vendita come parte integrante del territorio”

Commenti dei lettori alla riflessione apparsa sulla copertina del 10/2021

La via Francigena, che si snoda attraverso cinque Paesi in Europa lunga 3200 km di strade antiche e secondarie da Canterbury a Santa Maria di Leuca. candidata dall’Unesco a divenire patrimonio dell’umanità, la si potrebbe considerare come una sorta di autostrada dello spirito percorsa annualmente da migliaia di camminatori che per misticismo, o più prosaicamente per soddisfare un desiderio di tipo turistico, si mettono in marcia, chi lungo tutto il percorso e chi invece soltanto per alcuni lunghi tratti.

Lungo la via Fancigena, essendo a tutt’oggi scarsi e poco organizzati i servizi a supporto dei tanti pellegrini e camminatori europei che vi transitano, perché non si investe in strutture per pellegrini tipo motel ed autogrill o punti di vendita di specialità gastronomiche tipiche dei luoghi attraversati?

Risponde

Nicola Frascaroli, Direttore Commerciale ITAB

 

Importante è partire dal presupposto che chi intraprende un viaggio di questo tipo è, in genere, motivato da una ricerca interiore che lo induce, almeno temporaneamente, a prendere le distanze da tutto quello che viene normalmente associato al traffico e allo stile cittadino, a partire proprio dalle strutture commerciali “moderne”. Altrettanto vero è che provare a portare nel contesto della Via Francigena, così come degli altri itinerari storici che attraversano l’Europa, un format distributivo che riesca a rispondere in maniera evoluta alle richieste e alle esigenze di pellegrini e camminatori senza contaminare l’atmosfera che tende a caratterizzare un’esperienza di carattere spirituale o comunque una “vacanza” alternativa rispetto a quella stanziale nelle mete turistiche più gettonate, potrebbe rappresentare una sfida stimolante per il retail.