21/10/2022
Largo Consumo 10/2022 - Approfondimento - pagina 107 - 1 pagina
Giovani

Faccia a faccia con i Neet

Faccia a faccia con i Neet

Disoccupazione e paura del futuro sono diventati, ormai, realtà quotidiana per centinaia di migliaia di giovani italiani che, schiacciati da un Paese che spesso non tiene conto delle loro esigenze, decidono di non studiare e non cercare lavoro. Aumenta così la quota dei cosiddetti Neet, not engaged in education, employment or training. Su questo fronte, secondo il rapporto “Italia 2022” di Eurispes, nel corso del 2020 il nostro Paese ha raggiunto un record, con il maggior numero di Neet - il 25,1% - rispetto agli altri Stati Ue. Seguono Grecia (21%), Bulgaria (19%) e Spagna (18,6%). Al di fuori dell’Unione, peggio dell’Italia fanno solo tre Paesi: Turchia (33,6%), Montenegro (28,6%) e Macedonia (27,6%). Il numero di giovani Neet nel Belpaese è cresciuto in tutte le età considerate (15- 24 anni, 18-29 anni, 15-29 anni e 15-34 anni). In particolare, la quota nella classe di età 15-34 anni tra il 2007 e il 2014 è aumentata fino a raggiungere il primo posto nella classifica Eurostat nel 2020 con oltre 3 milioni di unità. 

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