Denicolai (Università di Pavia): “L’Italia è un Paese dal grande potenziale ma la burocrazia lo frena”

«L’Italia ha fattori di grande attrattività per le aziende straniere. In primis, la qualità della vita e un ambiente molto creativo. Inoltre, ormai è un fatto: il dipendente, che sia operaio o manager, ha un costo fra i più bassi nelle economie occidentali. Ad esempio, nel food and beverage ci distinguiamo dal resto del mondo per avere ottimi prodotti, frutto di aziende che definirei eccellenze anche da un punto di vista strategico- organizzativo. A livello di attrattività, come sistema Paese possiamo fare scuola in tema di sicurezza - tanto per quanto concerne luoghi di lavoro sicuri quanto prodotti alimentari salutari - e di sostenibilità. Siamo tra i primi della classe, grazie a regole e a normative anche in tema di sostenibilità che, però, mostrano un rovescio della medaglia: spesso sono fin troppo stringenti rappresentando, a volte, un limite per chi invece vorrebbe investire in Italia. Complessivamente, è difficile considerare il nostro Paese davvero attrattivo, in quanto troppo immobilizzato da lacci burocratici e schizofrenico sulle quelle regole in continuo aggiornamento e cambiamento, il che fa passare in secondo piano i vantaggi di cui sopra».