11/06/2021
Largo Consumo 05/2021 - Notizia breve - Pubblicato on line - Redazione di Largo Consumo
Energia elettrica

Carbone, battuta d’arresto globale nel 2020, -10% per il commercio via mare

Carbone, battuta d’arresto globale nel 2020, -10% per il commercio via mare

Nel 2020, per la prima volta dopo carbone dieci anni, il commercio globale di carbone via mare si è chiuso in negativo, con una diminuzione del -10% su base annua (1.157 milioni di tonnellate, rispetto ai 1.292 milioni del 2019). Si interrompe così un trend che negli ultimi 10 anni aveva portato a un aumento del 50% dei volumi. Lo dice Assocarboni, l’Associazione italiana degli Operatori del Carbone presieduta da Andrea Clavarino, che ha presentato i dati del settore per l’anno 2020. Nel mondo il carbone si conferma il combustibile principale per la produzione elettrica: in particolare, la domanda di carbone si è spostata verso il Sud-est asiatico, area in cui le economie emergenti lo utilizzano per il proprio sviluppo economico e industriale in percentuali molto elevate. Per quanto riguarda lo steam coal, in particolare, i volumi si sono attestati a 910 milioni di tonnellate (-11% rispetto ai 1.021 milioni del 2019). Il commercio via mare di coking coal nel 2020 ha invece totalizzato 247 milioni di tonnellate (-9% rispetto ai 271 milioni del 2019). Un focus particolare merita l’Italia, che nel 2020 ha registrato una diminuzione sia delle importazioni di carbone da vapore, a quota 5,3 milioni di tonnellate (-29% rispetto ai 7,5 milioni di tonnellate del 2019), sia delle importazioni di carbone metallurgico e PCI, che hanno raggiunto un volume di 2,35 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 22% rispetto ai 3 milioni del 2019. Il phase‐out del carbone dovrà essere progressivo nel tempo e strettamente connesso agli interventi strutturali riguardanti sia capacità produttive sostitutive, sia i sistemi di trasmissione, di distribuzione e di stoccaggio dell’energia. Il phase‐out delle centrali italiane a carbone al 2025 porterà benefici modesti nel contenimento dei cambiamenti climatici, poiché le emissioni di CO2 delle centrali a carbone italiane rappresentano lo 0,04% delle emissioni mondiali.

Nell'articolo:

  • Stime 2021