- Notizia breve - Redazione di Largo Consumo
Altoga alle prese con la “tempesta perfetta” del caffè
È una “tempesta perfetta” quella che sta attraversando il mercato mondiale del caffè, dovuta a diversi fattori concomitanti che hanno spinto al rialzo i prezzi di questa materia prima.
Una situazione che sta destando forte preoccupazione tra le imprese di torrefazione italiane per i conseguenti pesanti incrementi dei costi. Sullo sfondo, il rischio di una rivisitazione dei listini.
Ad affermarlo, in una nota, è Altoga (Associazione Nazionale Torrefattori, Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari) aderente a Federgrossisti-Confcommercio.
In particolare – prosegue la nota – negli ultimi 6 mesi le quotazioni di borsa del caffè Robusta hanno registrato un rialzo di oltre il 90% (da 2.200 a 4.195 US$/tonnellata), mentre quelle della varietà Arabica del 55% (da 155,25 a 239,85 US cent/Pound).
Tra le cause del rialzo, la forte contrazione dell’offerta da parte del Vietnam, le avverse condizioni metereologiche in Brasile e l’intensificarsi dei problemi di reperibilità del Robusta che ha spinto molti torrefattori a modificare le miscele utilizzando una maggiore percentuale di Arabica.
A questo – conclude Altoga – si devono aggiungere due ulteriori elementi di criticità.
Il primo è lo sfavorevole tasso di cambio per il rafforzamento del dollaro sull’euro, a causa delle divergenti politiche sui tassi di interesse applicate da FED e BCE, che ha inciso sul costo del caffè fino a un +4% negli ultimi mesi.
Secondo, a livello logistico, l’aumento dei costi del carburante, la necessità di evitare il passaggio nel Mar Rosso, con conseguente aumento di tempi e costi di percorrenza delle navi provenienti da Oriente, la scarsa reperibilità di containers che perdura a livello mondiale e i maggiori premi assicurativi richiesti sulla base dei rischi connessi alla mancata consegna.
Fattori che, complessivamente, incidono sui costi di importazione del caffè fino al 50% in più rispetto a 6 mesi fa.