08/02/2022
- Notizia breve di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
Uomini e Strategie

Alimenta: da leader nella MDD al lancio del proprio brand

Alimenta: da leader nella MDD al lancio del proprio brand

Valter Baldacci, Ceo di Alimenta, opera come manager da 25 anni nel mondo del retail e della grande distribuzione. Nel corso della sua carriera è passato da realtà come Despar, Sigma e soprattutto Selex, a ruoli dirigenziali all’interno del mercato del catering e del foodservice. Nel 2012 rileva una piccola società specializzata nel mondo delle piadine romagnole, portandola a chiudere il primo anno a 650mila euro di fatturato. Nel 2015 allarga la compagine societaria che porta la società romagnola all’espansione della line up dalla piadina alle specialità regionali, dalle private label al foodservice, fino ad arrivare ad oggi con il lancio sul mercato del marchio Alimenta.

Punti di forza

L’azienda produce sostituivi del pane a livello industriale ma con qualità artigianale. Con la proposta delle specialità regionali la divisione Ricerca&Sviluppo è riuscita a precedere le attuali tendenze del mercato dei prodotti da forno.

 

Alimenta è un’azienda giovane con un forte Dna romagnolo che con la produzione di piadine Igp ha conquistato il mondo delle private label per la stragrande maggioranza delle insegne della grande distribuzione italiana. Una realtà che negli ultimi anni ha sviluppato prodotti e specialità regionali attraverso un viaggio che dalla Romagna oggi attraversa l’Italia passando per la tradizione dei maestri panificatori del Centro-Italia fino ad arrivare in Campania. Alimenta oggi si presenta al mercato anche con il suo brand, con l’obiettivo di incrementare il fatturato con particolare attenzione all’export.

Qual è il percorso che vi ha portato al focus sul brand Alimenta?

“La nostra azienda è nata appena nel 2013 ma ha vissuto una crescita impetuosa: dai 650 mila euro del fatturato iniziale, abbiamo chiuso il 2021 a poco meno di 32 milioni di euro. Il nostro business è iniziato con la piadina romagnola Igp, di cui siamo leader di mercato, che oggi, con 18 milioni di euro, rappresenta quasi il 60% del nostro business.

Negli anni siamo cresciuti producendo piadine per la marca del distributore: ormai possiamo contare sulle maggiori insegne italiane, come Coop, Conad, Esselunga, Crai, Selex, Unes e tante altre, anche nei discount, come Lidl, EmmeDi, Maxi Di. La private label nel mondo delle piadine per noi rappresenta il 67-68%, un dato che è allineato a quello nazionale.

Circa sei anni fa, seguendo l’obiettivo strategico di virare sulle specialità regionali, abbiamo diversificato la nostra produzione con una gamma merceologica di prodotti campani che oggi comprende basi pizza, saltimbocca (panini a base di impasto pizza, ndr) e bruschette. Questo è stato il primo passaggio importante per Alimenta: rispetto all’attuale fatturato, 12 milioni sono realizzati da questa gamma.

L’ultima linea, lanciata tre anni fa e che vedrà uno sviluppo importante nel futuro, è la pinsa alla romana, che rientra nel mercato delle pizze ed è molto di tendenza presso tutte le fasce d’età dei consumatori.

Da dove nasce l'idea di lanciare il corporate brand Alimenta?

"Questo nostro percorso ci ha portato alla decisione di lanciare il corporate brand Alimenta su tutta la gamma dei nostri prodotti, con una line up abbastanza completa di circa 40 referenze, un packaging giovane e dirompente, in proposte sia ambient che fresh, mantenendo sempre il nostro imprinting romagnolo. Presenteremo questa novità ad aprile a Marca e distribuiremo i prodotti sui punti vendita in primavera”.

Per far fronte allo sviluppo, il vostro piano di investimento è stato considerevole…

“Sì e ha compreso l’apertura di un nuovo stabilimento a Riccione, proprio all’inizio del 2022. Oggi disponiamo di quattro poli produttivi. Ogni sito è dedicato a una specialità della nostra gamma. Non solo: siamo partiti in cinque nel 2013, adesso contiamo 210 dipendenti”.

Qual è il vostro obiettivo per il 2022?

“L’obiettivo è entrare in Gdo anche con il nuovo marchio Alimenta. Abbiamo già risposte interessanti dai buyer, anche perché il mercato dei prodotti da forno è cambiato molto durante la pandemia, subendo uno spostamento dal pane fresco al confezionato, alla ricerca di tipicità regionali: ci presentiamo quindi come un’ulteriore opportunità per i nostri clienti.

La Gdo rappresenta attualmente il 98% del nostro business ma nel secondo semestre 2022 intendiamo entrare anche in foodservice e catering con una linea dedicata e una politica commerciale ad hoc, sempre col marchio Alimenta. A livello di fatturato questo sarà un anno di consolidamento, dopo anni di crescita tumultuosa. Prevediamo un incremento a doppia cifra.

Quanto conta l’export per Alimenta?

“Se fino a quattro anni fa la percentuale era pari a zero, oggi la nostra azienda coltiva una grande vocazione per l’export. Nel 2019 abbiamo costituto una società negli Usa rilevando un nostro distributore. Nel 2021 le esportazioni rappresentavano già il 20% del nostro fatturato. Il nostro primo cliente è l’Australia, prima con le basi pizza e i saltimbocca, ora anche con la pinsa. Con gli stessi prodotti siamo cresciuti nel Nord Europa (Scandinavia, Uk, Germania Olanda e Belgio) e stiamo ponendo le basi per entrare nel mercato francese e spagnolo. L’obiettivo finale è portare l’export a valere oltre il 40% del fatturato Alimenta entro il 2025”.

ALIMENTA PRODUZIONI SRL

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