Il sacchetto con l’Rfid

Circa duecento comuni in Italia li usano da anni, tra apprezzamenti di alcuni cittadini e lamentele di altri. Stiamo parlando dei sacchetti dell’immondizia dotati di microchip, basati sulla tecnologia di identificazione a radiofrequenza (Rfid), che consentono sia di capire quale utente sta buttando la spazzatura, sia quanto questo utente dovrà pagare, in termini di tasse, per lo smaltimento dei rifiuti. Buone prassi da diffondere? Così sembrerebbe. A maggio 2017 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 20 aprile 2017 del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, che regolamenta appunto l’uso dei sacchetti intelligenti.
